Marica Messa
22/08/2021
Da visitare! Ex manifattura laniera Trombetta trasformata in spazio espositivo non solo per le opere dell’artista e fondatore Michelangelo Pistoletto, ma un grande e suggestivo laboratorio creativo, di idee e progetti che coinvolgono i sensi e lo spirito del visitatore, che, grazie alla professionale presenza dello staff, puó dirsi soddisfatto e felice della gita 🎊
Vanessa Paganin
17/07/2021
È stata una visita molto interessante grazie anche al progetto Rete Museale Biellese
Alessandro Catellani
25/08/2021
Finalmente un artista che crea qualcosa di davvero unico e aperto a tutti. Bravi. Imperdibile a Biella.
Ebe Navarini #rispettoperledonne
19/02/2020
Luogo molto interessante, recuperato interamente sia architettonicamente che socialmente, restituito alla Città di Biella. Non ho ancora visitato la Mostra permanente, e gli spazi di archeologia industriale che la contengono, ma ho preso parte al Mercatino equo-solidale-locale "LET EAT BI", del mercoledì. L'animatrice e sostenitrice del Progetto globale e anche del Progetto particolare che vede "LET EAT BI" al centro di un recupero etico-alimentare, è Armona Pistoletto con la quale oggi ho avuto il piacere di parlare a lungo condividendo, tra l'altro, anche l'essere entrambe architette. Mi riprometto una visita imminente alla Fondazione per avere uno sguardo anche interno alla struttura, oltre che esterno. Consigliatissima!
Andrea Colli Vignarelli
29/06/2019
Ho visitato la città dell'arte in occasione della mostra Padre e figlio dedicata a Michelangelo Pistoletto ed al padre Ettore, per la parte dell'esposizione locata qui (un' altra parte è a Biella Piazzo).
Si tratta di una struttura ricavata da opifici del secolo scorso dismessi e riadattati a scopo culturale e di aggregazione.
Si respirano diverse arie: quella degli anni '60 e dell' arte povera, quella della manifattura biellese di inizio '900 e quella degli anni ottanta dello stesso secolo che puntava al riutilizzo culturale in una visione antropologica connubio fra esperienze lavorative e creative. Oggi l' impressione è di trovarsi in un limbo spazio temporale in attesa che i tempi evolvano e si sappia verso che direzione andare. Solo il bistrot appena rinnovato e con la nuova gestione della famiglia Ramella sembra auspicare uno scatto in avanti di chi, rimboccandosi le maniche, non vuole stare a guardare, ma che con l'unico lavoro che conosce, prova a creare qualcosa da quanto lasciato da chi lo aveva preceduto con la stessa idea.
Ottima l'accoglienza alla mostra: giovani preparati culturalmente mi accolgono e mi accompagnano nella visita, lasciandomi lo spazio per godere individualmente delle suggestioni create dal maestro Pistoletto. All'uscita vedo con piacere che lo stesso personale gestisce con un inglese fluente gli ospiti stranieri.
Il bistrot è una conferma della maestria della famiglia Ramella che, abbandonata l'ingrata villa Carla, si propone con questo locale ad una clientela più giovanile, ma soprattutto nello spirito, più eclettica. Un openspace con cucina a vista dove potreste anche incrociare, come è capitato a me, il maestro Pistoletto e la moglie accanto ad una vociante tavolata rigurgitante di simpaticissimi bambini che, per loro fortuna, non arrivavano all'altezza dei tavoli.
Può migliorare ancora, ma è già da provare per una serata alternativa.
Carlo Bersano
29/08/2021
Molto bello..
Riunoke -
13/07/2021
La visita guidata è stata una bellissima esperienza e le opere sono meravigliose e fanno riflettere molto, consigliato
alessandro pasi
03/06/2021
Luogo importante e piacevole. Ci auguriamo che si trovino i fondi per ricostruire la parte demolita dalla furia del fiume lo scorso ottobre