Luisa Oprandi
11/08/2021
Arrivi con uno stato d'animo commosso, rispettoso... Arrivi con la voglia di commemorare tutti i caduti.. E poi, persino ad agosto, quando gira molta gente... Chiuso per diserbare (così ci è stato risposto da un operaio) fino a quando non si sa...
Maurizio Scalmana
08/05/2021
Immenso Memoriale dedicato alle migliaia di caduti della Grande Guerra....più di CENTOMILA nostri compatrioti riposano qui, e passare in questo come negli altri purtroppo numerosi Memoriali dedicati ai caduti di tutte le guerre per un momento di Doveroso ricordo e preghiera ( per chi crede..) è secondo me un atto dovuto nei confronti di tutti quei padri di famiglia, ragazzi, ma anche madri e donne, che hanno dato la vita per regalare alle future generazioni ( che sono anche le nostre e dei nostri figli..) un futuro migliore di quello da Loro vissuto.... Ritornerò sicuramente, perché in questo 08 maggio 2021, la mia visita è stata purtroppo ridottissima, causa il fatto che il Sacrario, già da un paio d'anni, è soggetto a lavori di manutenzione straordinaria che, a dir la verità, penso potessero essere fatti in modo graduale, cintando poco alla volta le zone soggette a lavori, lasciando libero il resto ( immenso...) alla visita dei comunque numerosi turisti che affrontano anche lunghi viaggi per poter venire fino qui al limite nord/orientale della Penisola per rendere omaggio al Sacrificio di tanti....questa piccola visita non ha fatto altro che darmi la voglia di tornarci, per poter ammirare in pieno la sua solenne grandiosità e scoprirne le Storie, che pietre e lapidi nascondono dietro tanti, semplici nomi....
Ambrogio
02/09/2021
Qui capisci che chi ha davvero meritato di vivere in Italia e di godere dei valori che possediamo oggi, non è mai stato con noi perché ha saputo dare la propria vita per lasciarci l’eredità intera.
marco turco
01/09/2021
Il posto è una stretta allo stomaco come dato da centomila pugni arrabbiati...
Fa riflettere su cosa abbiamo pagato per essere qui e su cosa siamo diventati..
Non so se i ragazzi avrebbero voluto così però..
La mia unica stella è indirizzata alla organizzazione che neanche dolo una telefonata è riuscita a dirci che i musei e le aree intorno alla struttura erano chiuse! Forse dal 2018 come dice il sito???
Vergogna!Ho fatto 300 km per venire ad onorare questi centomila ragazzi...ma voi no!!
andrea botosso
05/08/2021
Anche se purtroppo era chiuso (per lavori) è stato molto toccante vederlo, spero ti tornare a visitarlo un giorno
Silvio Zangarini
06/08/2021
Luogo di grande solennità che suscita commozione, austerità e rispetto.
Peccato che l'attuale situazione politica e amministrativa non sia nemmeno in grado di onorarare i propri caduti. Chiudere un monumento come questo, negli anni in cui il mondo intero celebra il centenario di questa funesta pagina della storia universale è un'onta alla memoria e una mancanza di rispetto che supera la mancanza di decenza a cui siamo abituati.
Si arriva con orgoglio e rispetto, si parte con disdegno, davvero sono morti invano!
Manuel Ligabue
29/06/2020
Il sacrario militare di Redipuglia è un cimitero militare monumentale situato in Friuli-Venezia Giulia, a Redipuglia, in provincia di Gorizia, costruito in epoca fascista, che contiene le spoglie di oltre 100.000 soldati italiani caduti durante la prima guerra mondiale, fulcro di un parco commemorativo di oltre 100 ettari che comprende una parte del Carso goriziano-monfalconese (teatro durante la Grande guerra delle durissime battaglie dell'Isonzo) con le enormi dimensioni dell'area coinvolta che lo rendono il più grande sacrario militare d'Italia e uno dei più grandi al mondo.
Amministrato sin dalla nascita dal Ministero della difesa (Commissariato generale per le Onoranze ai Caduti), ogni 4 novembre, alla presenza del presidente del Senato (in sostituzione del presidente della Repubblica impegnato in analoghe e contemporanee celebrazioni all'Altare della Patria), il sacrario serve come luogo di commemorazione per tutti i 689.000 soldati morti durante la prima guerra mondiale.
L'opera, realizzata sulle pendici del monte Sei Busi, cima aspramente contesa nella prima fase della Grande guerra (prima, seconda e quarta battaglia dell'Isonzo), si presenta come uno schieramento militare con alla base la tomba di Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta, comandante della 3ª Armata, cui fanno ala quelle dei suoi generali, Antonio Edoardo Chinotto, Giuseppe Paolini, Giovanni Prelli, Fulvio Riccieri e Tommaso Monti.
Recinge simbolicamente l'ingresso al sacrario, ai piedi della monumentale scala, una grossa catena d'ancora che appartenne alla torpediniera Grado, già appartenuta alla marina austro-ungarica (k.u.k. Kriegsmarine) con il nome di Triglav e ceduta all'Italia dopo la fine della guerra. Subito oltre, si distende in leggero declivio un ampio piazzale, lastricato in pietra del Carso, attraversato sulla sua linea mediana dalla via Eroica, che corre tra due file di lastre di bronzo, diciannove per lato, di cui ciascuna porta inciso il nome di una località dove più aspra e sanguinosa fu la lotta. In fondo alla via Eroica si eleva solenne la gradinata che custodisce, in ordine alfabetico dal basso verso l'alto, le spoglie di 40.000 caduti noti, i cui nomi figurano incisi in singole lapidi di bronzo.
La grande scalinata di pietra che forma il sacrario è collocata direttamente davanti alla collina di Sant'Elia, sede del precedente cimitero di guerra i cui resti furono traslati nell'attuale sacrario monumentale con l'intera area che è stata convertita a parco del «ricordo» o della «rimembranza»: gallerie, trincee, crateri, munizioni inesplose e nidi di mitragliatrice sono stati conservati sul sito a ricordo della guerra. La maestosa scalinata – formata da ventidue gradoni su cui sono allineate le tombe dei caduti, sul davanti ed alla base della quale sorge, isolata, quella del Duca d'Aosta, comandante della 3ª armata, fiancheggiata dalle urne dei suoi generali caduti in combattimento – è simile al poderoso e perfetto schieramento d'una intera grande unità di centomila soldati.
Il Duca d'Aosta, morto nel 1931, aveva chiesto di avere l'onore di poter essere qui deposto tra le migliaia di soldati che persero la vita sul campo di battaglia. La tomba è ricavata in un monolito in porfido del peso di 75 tonnellate. Seguono disposte sui ventidue gradoni le salme dei 39.857 caduti identificati. Le iscrizioni recano tutte la scritta «Presente», che si rifà al rito d'appello dello squadrismo ove il capo delle squadre gridava il nome del camerata defunto e la folla inginocchiata rispondeva con il grido «Presente». Nell'ultimo gradone, in due grandi tombe comuni ai lati della cappella votiva, riposano le salme di 60.330 caduti ignoti.
L'unica donna seppellita nel sacrario è una crocerossina, morta a 21 anni, di nome Margherita Kaiser Parodi. La sua tomba si trova nella prima fila e si distingue perché nella facciata è scolpita una grande croce.
Marco Motta
11/08/2020
Per non dimenticare.
Un opera in onore dei caduti ( eroi) della prima guerra.
Di chi diede la propria vita per gli ideali di Patria e unità, che oggi sono lontani dai nostri cuori.
Luogo sacro dove si ricordano i caduti della grande guerra.
Molto suggestivo, ti lascia senza parole.
Da vedere almeno una volta nella vita.