Tiziano Virginio Toffolo
30/06/2021
Oggi tutti parlano di turismo esperienziale, di slow tourism, di turismo rurale... ebbene qui, all'agritirusmo Casalvecchio, si può tranquillamente dire che lo "slow tourism ecc. l'hanno praticato e fatto praticare, tra i primi, da diversi anni, e vi spiego il perché.
Innanzitutto dovete conoscere il suo "mentore", Carmelo Giunta, per gli amici "Carmeluccio" (ma, al contrario di quel che sembra dall'affettuosita' del sopranome, Carmeluccio è un gigante, e pure "buono"); esperienze internazionali, DNA, cuore, anima, mente e "alta cultura sicula", Carmeluccio è una enciclopedia della sostenibilità, storico del territorio e, sopratutto, l'animatore degli eventi straordinari che a Gangi - il primo borgo dei borghi siciliani - si svolgono tra l'estate e l'autunno di ogni anno (Covid permettendo). Carmelo Giunta, oltre a tutta quanto sopra (e se vi sembra poco...) è anche il fondatore dello Slow Food Alte Madonie, e membro illustre della migliore civiltà contadina delle Madonie (le Dolomiti della Sicilia, per chi non le conoscesse ancora); vero "cultore del territorio per antonomasia", Carmeluccio, il meglio della sua terra, lo porta in cucina, nel regno incontrastato della sua dolce metà, Salvina, vera agrichef, che cucina con la passione di come dipenge, e solo i piatti della migliore tradizione madonnita. Ma se avete voglia di immergervi nella vera ruralità della civiltà contadina, seguite per un giorno Carmelo Giunta: sveglia all'alba e...primo appuntamento con le sue capre, e, se avete voglia (ma anche fiato) una bella camminata in campagna, con una guida d'eccezione come Carmeluccio che vi farà scoprire specie erboree rarissime, che lui solo riconosce e spesso raccoglie, ma solamente se non sono rare. Per gli appassionati, una bella passeggiata a cavallo (le occasioni non mancano per favolosi traking guidati), in una natura incontaminata e sarà indimenticabile.
Infine, ma non per ultima, una tappa obbligatoria, nel suo amato "orto-giardino" (questa mia definizione per la cura con cui mantiene il suo orto), dove, oltre a curare "fa la spesa per la cucina di Salvina, agrichef prestata, da una vita di insegnamento. E' qui vi posso solo elencare i piatti, perché descriverli sarebbe come togliervi la sorpresa: uno per tutti, che ti innebria per la sua semplicità, è la "pasta con i tenerumi", e che dirvi della pasta con il finocchietto spontaneo, ma anche con il macco di fave...tutte prelibatezze autentiche, tramandate e gelosamente custodite. E l'elenco potrebbe continuare, ma sono certo che vi è venuta voglia di assaggiare tutto ! Vi confesso che è venuta anche a me, ma per me non è una prima volta, anche se il ricordo risale a qualche anno fa (mi sembra ieri): lo conservo con molta nostalgia, nella certezza di ritornarci presto. A voi, un buon relax e buoni, buonissimi assaggi, in un'oasi unica, "buona e pulita".
alfio forzese
09/01/2018
Splendido casolare, perfettamente e recentemente restaurato, inserito in contesto naturalistico da favola ed egregiamente gestito dalla fantastica coppia, Patrizia e Giuseppe, che conducono le tante attività e servizi in maniera squisita e professionale. Squisiti anche i cibi locali, autoprodotti e genuini al 100%, sapientemente preparati ed elegantemente serviti. Consigliatissimo!!!!