Stefano Manzo
15/07/2021
La Basilica di Sant'Andrea delle Fratte è ubicata nel Rione III (Colonna), in Via di Sant'Andrea delle Fratte, 1 in Roma.
In questo luogo è presente una chiesa fin dal XII secolo, nel tempo vi furono vari restauri, dall’inizio del XVII secolo avvennero importanti lavori di ricostruzione, tanto da essere affidati ad un certo punto al grande architetto Francesco Borromini (1599-1667), il quale prima della sua morte riuscì a realizzare l’abside il tamburo della cupola e il Campanile, facendogli assumere una significativa impronta barocca.
L’attuale facciata fu invece completata solo nel 1826, dall’architetto Pasquale Belli (1752-1833), grazie ad una donazione presente sul testamento del cardinale Ercole Consalvi (1757–1824).
Sulla facciata è presente a perenne ricordo una targa che ricorda quanto sopra.
ESTERNO
Il campanile molto bello e particolare si presenta con due ordini, il primo cilindrico, con colonnine con capitelli.
Il secondo ordine mistilineo, abbellito da cariatidi, rappresentate da angeli con le ali chiuse.
A coronamento una elaborata decorazione, con piccole torce, spirali e una Croce metallica come fastigio.
La Facciata si presenta lineare e su due ordini, suddiviso mediante un marcapiano molto aggettante e mistilineo.
Il primo ordine si presenta suddiviso in cinque parti mediante lesene con capitelli, con al centro un monumentale portale ligneo a cassettoni, incorniciato e sormontato da un frontone curvilineo.
Il secondo ordine si presenta di larghezza inferiore, mediante delle eleganti volute, ed è tripartito mediante lesene con capitelli.
A coronamento è posto un frontone triangolare e come fastigio è presente (una semplice e artistica croce metallica.
INTERNO
L’interno si presenta con la pianta a croce latina (con piccolo transetto), quindi un’unica navata e con quattro cappelle, a pianta rettangolare, per lato, con abside semicircolare.
Al presbiterio si accede salendo alcuni gradini marmorei.
Sul catino dell’Abside è presente un affresco il quale raffigura la “Moltiplicazione dei pani e dei pesci” (XVIII secolo), affresco del pittore Pasquale Marini.
Nella parte curvilinea dell’abside, sono presenti tre grandi dipinti in olio su tela, quello centrale raffigura la “Crocifissione di Sant'Andrea” (1686-1688), del pittore Lazzaro Baldi.
Importantissima testimonianza d’arte sono i due Angeli (1668 -69) posti ai lati del Presbiterio, su basamenti di marmo policromo.
Sono opere del grande scultore e architetto Gian Lorenzo Bernini (1598-1680).
I due Angeli hanno due simboli della Passione di Gesù, quello a sinistra la corona di spine, quello di destra con il cartiglio (INRI).
Queste due stupende statue erano fra le dieci commissionate per il ponte Sant’Angelo, ma il papa Clemente X le ritiene troppo belle per stare all’aperto ed essere “vittime” degli agenti atmosferici o del vandalismo, le lasciò allo scultore.
Quindi per il Ponte furono fatte delle copie da allievi del Bernini.
Nel XVIII secolo gli eredi del Bernini, li donarono alla Chiesa.
Fra le Cappelle da segnalare, la terza a sinistra, la quale fa chiamare questa Basilica anche Santuario, essa è dedicata alla “Madonna del Miracolo” dipinto in olio su tela (XIX secolo) del pittore Domenico Bartolini.
La tradizione vuole che il 20 gennaio del 1842 la Madonna apparve al giovane banchiere ebreo Alfonso Maria Ratisbonne (1812 – 1884), il quale trovandosi casualmente a Roma, entrò in questa chiesa dove, con il suo stupore, gli apparve la Madonna (raccontando in seguito l’avvenimento in modo molto suggestivo), da quel momento da avverso al cattolicesimo, si convertì si battezzò e dopo gli opportuni studi, divenne Gesuita.
Superba la cupola interamente affrescata (inizio XVII secolo) nella calotta La “Redenzione”
Il soffitto è coperto con volta a botte, riccamente decorata.
Di rilievo anche il bellissimo chiostro, che fa parte dell’attiguo convento,
ai quattro lati, alte colonne in travertino con capitelli dorici.
Significative le lunette con dipinti del XVII secolo, con scene della vita di San Francesco da Paola.
Maridele Italiani
02/08/2021
E' un luogo dove risiede molta spiritualità. C'è sontuosita' nello stile barocco che lo caratterizza, ma puoi trovare anche la Tua interiorità, ad esempio, passeggiando nel chiostro. In più è difronte a Via della Mercede, in pieno centro
Stefano Rossetti
24/04/2019
S. Andrea elle Fratte è una delle opere più belle di Francesco Borromini. Il Borromini modella la chiesa usando il mattone come modulo base e con esso realizza l'ordine architettonico. Le colonne i capitelli sono realizzati usando il mattone come elemento base. Realizza all'interno una cupola a tiburio, tipologia di cupola molto cara al maestro che la usò anche nella piccola chiesa di S. Carlino. Da vedere all'interno due angeli del Bernini, sono gli originali di quelli installati sul ponte S. Angelo. Bellissimo il chiostro. In ogni opera il Borromini studia i dettagli, inventandosi nuovi rapport ritmici da osservare con attenzione le modanature e come le assembla è una invenzione dietro l'altra... È musica per gli occhi e in tutto questo la luce con le sue ombre nette e i chiariscuri suona uno spartito musicale che si realizza durante il sui percorso solare. Un Genio assoluto che si è inchinato come scrive nell'opus architectonicus solo a Michelangelo che il Birromini chiamava il 'prencipe'.