
G. Romano
Ho passato una serata con amici in questo ristorante e sono rimasto positivamente colpito dall’ambiente e dalla qualità ed originalità del menù. L’ambiente fonde assieme il bancone informale dello spazio enoteca-bistrot, con l’arredamento ideale, delle sale ristorante, spaziose, con colori tenui ma abbastanza luminose. Si può conversare senza dover alzare la voce, coccolati dal personale di sala. Scambiando i patti con i commensali, avendo sufficiente confidenza, ho potuto gustare buona parte del menù, rimanendo complessivamente più che soddisfatto alla vista ed al palato. Ottima la zuppa di patate, cicoria, scampi e burrata. Una esperienza sensoriale che inizia con l’immagine del piatto: potrebbe ben figurare come opera dell’espressionismo astratto. Stimola e incuriosisce poi il gusto nel trovare consistenze e sapori degli ingredienti. Cottura perfetta del polpo croccante su Caponata. Sfiziose ed abbondanti le linguine allo Spada, con pomodoro arrosto, olive, pinoli, menta e limone: un tripudio di sapori che si fondono assieme, pur rimanendo tutti ben riconoscibili. Per poi passare alla parodia della cucina romana con il “baccalà alla vaccinara”; anche questo cotto egregiamente e senza residui della salatura. Non mancano i primi tipici come la cacio e pepe (consistenza giusta della crema e corretto dosaggio del pepe) o la amatriciana (guanciale saporito quanto basta e condimento complessivamente equilibrato). Per finire i dessert, impiattati con cura, senza abuso di decorazioni, ma veramente gustosi. Dal millefoglie, al tiramisù; per finire con scorze d’arancia ricoperte di cioccolato e ciambelline. La scelta dei dei vini è molto vasta (penso qualche centinaio di etichette) ed i prezzi sono in linea con il livello del ristorante. Lo consiglierei? Senz’altro!