Manhattan cocktail: il migliore a Arezzo

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Dicono di noi: Iniziamo dalla nota positiva, che risiede nella cortesia del proprietatio, che ci ha convinto ad entrare, con fare gentile. E lì ci fermiamo. Il locale dà, all'interno, subito l'idea di essere un bar e dalle parole del proprietario, ci si immagina che abbia anche una cucina. Prendiamo una zuppa toscana ed un piatto di tortelli ai funghi. I cucchiai, non inclusi nel kit di posate, ci vengono portati dal padre del proprietario a mano, semplicemente avvolti in due fazzolettini di quelli nei distributori sui banchi dei bar. Non ci viene mai dato il pane (o crostini da gustare con la zuppa) che, abc della ristorazione, almeno in Italia, va portato subito al tavolo, insieme alle bevande. A tal proposito prendiamo un calice di vino locale, che il proprietario descrive come molto buono, che è sicuramente molto scarso, nella quantità e che ci farà pagare € 5. La zuppa è piena d'olio, difficile da digerire e per giunta la porzione è veramente scarsa. I tortelli risultano freddi, duri in alcuni punti ed i funghi non sono meglio. Abbiamo la chiara impressione che i piatti siano ben lontani dalla descrizione fattaci dal proprietario e siano un piatto non cucinato e riscaldato molto male. Ci dispiace, ma alle parole devono seguire i fatti. In questo caso non è successo.