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Dicono di noi:
All’entrata di questa abitazione divenuta locanda, si viene accolti da Antonio, il proprietario, con tipica e genuina semplicità montanara. Lo staff è costituito dalla sua famiglia: lui e sua figlia Lucia servono ai tavoli e la moglie Clara (sempre con Lucia) prepara i piatti. L’ambiente è tradizionalmente ladino: pareti e soffitti in legno, finestre molto piccole, decorazioni fatte a mano. Il maso in passato era destinato al primo figlio maschio e gli altri dovevano in qualche modo arrangiarsi. Lui lo ha trasformato in una locanda ove accoglie i turisti con degustazioni della tradizione ladina. Il menù è fisso con qualche variazione stagionale: antipasto (oggi speck del maso e ricotta), due primi (panicia con i turtles e cajinci te ega conditi con burro casalingo fuso), secondo (goulash di cervo con polenta e canederli) e infine il dolce (quest’ultimo varia da sera a sera, oggi è il turno dei krapfen). Di ogni portata c'è la possibilità di fare un bis. Da provare assolutamente!
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