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Dicono di noi:
Pranzo prenotato in questa accogliente trattoria dopo un giro sul lago di Bracciano e la visita al Museo Storico dell’ Aviazione Militare Italiana. E’ la seconda volta che veniamo, e ritorniamo perché ci trovammo molto bene. Ci accomodiamo in una sala all’ aperto, un cortile interno metà mattonato e metà ghiaia, con ombrelloni che proteggono dalla forza del sole. Veniamo ben ricevuti da un’ impeccabile ragazza, esperta nel suo lavoro, gentile e non invadente. Ordiniamo subito un quarto di vino bianco della casa, servito in una brocchetta di vetro. Taglio fermo, di media qualità, fresco ma fortunatamente non gelato. E poi la mitica Acqua di Nepi, geniale il formato da un litro e mezzo. Quindi via con un tagliere di ogni ben di Dio locale: fritti (panzerotti e crocchette), salumi con focaccia (lonza, salame, salsiccia morbida), carciofini, insalatina di pasta con verdurine, formaggi (stagionati e a pasta molle e inoltre ricotta con le noci) da degustare con marmellata di pesche, bruschetta di pomodoro e basilico. La sintesi è che siamo stati molto bene. Continuiamo con i primi. Io opto per un classico della romanità: il tonnarello cacio e pepe, mia moglie azzarda uno scialatiello con pesto di rucola, mandorle, parmigiano, pachino e speck croccante. Piatto impegnativo e sofisticato, che mescola diversi sapori e differenti sfumature. Ma ne usciamo entrambi soddisfattissimi, dimenticando però che questo ristorante usa fare le porzioni di primo in stile “Camionisti in trattoria”, ben 250 grammi di pasta a testa! Quindi una buona parte rimane nel piatto, lo scorso anno ordinammo le mezze porzioni, questa volta ahimé non ci siamo ricordati. Chiudiamo con un dolce: tiramisu’ classico. Anche qui arriva un vasone pieno di tiramisù, servito con accanto una punta di savoiardo immersa nella panna su un letto di polvere di cacao. Una porzione maggiorata di cui godiamo come i cagliaritani quando vinsero con Riva lo scudetto. Bagno curato, personale con la mascherina, tavoli distanziati correttamente, prezzi onestissimi. Se la nostra prima recensione di agosto 2020 si intitolava Straconsigliato, per questa suggerirei come incipit “Straconsigliato 2 – la riconferma”. Inutile dire che abbiamo digerito tutto, a riprova della bontà degli ingredienti.
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