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Cappello del prete
Dicono di noi:
Ristorante 3 stella Michelin che ritengo non meritata, soprattutto se paragonati ai pari livelli di chef emergenti quali Dani Garzia, Diverxo di David Muñoz, Mirazur di Mauro Colagreco. il problema di questi "vecchi stellati" è quello di non sapersi rinnovare sia negli ambienti che nei piatti.. Lo stesso "problema " lo ho trovato al San Domenico ad Imola e da Vittorio a Bergamo e da Alain Ducasse a Montercalo. Incapaci di abbandonare la tradizione, adagiandosi sul passato. a
Per cui
LOCATION:elegante ma non emoziona. non vi è l'effetto woooww. il giardino soprattutto all'entrata e il parcheggio sono trascurati.
SERVIZIO: preparato, cordiale se eseguito dai giovani ragazzi. da evitare il proprietario. autocelebrativo e troppo presente con argomenti banali e poco interessanti
CIBO: Buono ma assolutamente nella norma. non c è un piatto che stupisce e gli impiattamenti sono ordinari. lista vini buona
PREZZI: al di sopra della media se paragonati ai concorrenti. al Mirazur a Menton, da anni fra i primi al mondo, allo stesso prezzo si fa una degustazione a 12 portate con una euforia di sapori e capacità di impiattamento da artista puro. stessa cosa al Divexo a Madrid.
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