Dicono di noi:
I numeri per fare bene ci sarebbero.
Pietanze sicuramente di buon livello e cortesia di parte del personale, ma sono le uniche note positive.
Non si può gestire un ristorante in questo modo.
Non c'è un menu. Non si capisce se si paga un fisso o alla carta. Iniziamo con un antipasto, poi ordiniamo due primi e un secondo, due dolci, due caffè e due grappe per la modica cifra di oltre cento euro, rigorosamente senza ricevuta fiscale né dettaglio del costo delle portate. Il gestore che risponde alle problematiche con fare da guascone e con battute scontate. Se il cliente si lamenta una, due, tre volte, ti sta lanciando degli avvisi: 1) quelle cose di cui si lamenta saranno le stesse di cui si lamenteranno tutti gli altri avventori; 2) se alle rimostranze rispondi con sufficienza, quel cliente porterà i suoi soldini alla tua concorrenza prossima volta. E i soldini, sono tutti buoni. Che mestiere fai per poterti permettere di perderne anche uno solo?
Il tempo tra una portata e l'altra permette alla digestione di fare il suo corso.
Inoltre, il tanto decantato vino locale, presentato come la specialità della vicina cantina, è in realtà di pessima qualità, dà alla testa in modo innaturale e ancora dobbiamo riprenderci dalla nausea. Vabbè, abbiamo scherzato.
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