Dicono di noi:
Ho cenato per la prima volta in questo rinnovato ristorante. La terrazza è molto carina, ricercata senza essere impegnativa, arricchita da una grafica che ricorda il mare, i fiori, il sole. Adiacente, una piccola terrazza pensata e arredata in maniera si conformi in un angolo particolarmente adatto a degustare un buon rum accompagnato dal corposo sapore di un sigaro cubano... o anche solo per godere di un buon caffè e annessa sigaretta. Il tutto così che sia facile abbandonarsi a intime riflessioni o piacevoli chiacchierate.
Ma, volendo dirsi di un ristorante, veniamo al menu. Ti accorgi subito, dalla carta, che chi guida la cucina non è solo un cuoco. Lo Chef, Franco Marino, ha saputo rimodulare i temi culinari fondamentali di una terra ricca di sapori in piatti sapientemente armonizzati quanto a presentazione e, sopra tutto, a piacere per il palato.
In uno solo, tra i ristoranti stellati in cui mi è capitato di cenare, ho trovato la stessa bravura nel rendere il piacere dell’assaporare così identico, portata dopo portata!
Nell’entrée, il cannolo ripieno di burrata e quella sfera di parmigiana di melanzane... per scegliere solo due tra i piacevolissimi altri assaggi preparati, da godere in un sol boccone.
E gli antipasti: gnocco di calamaro con lattuga liquida e gelatina di pomodoro con la sua chips; poi... ah, aveste assaggiato anche voi quella mozzarella in carrozza con cremoso di acciughe e prosciutto d’anatra!!!
E si arriva al primo: tortelli all’uovo, patate, ragoût di vitello al coltello e acqua di provola di bufala affumicata e come secondo la ricciola alla cacciatora di mare con riduzione di aglianico... mangiata in un tutt’uno coi pomodorini, le olive e la chips al pepe.
Dulcis in fundo, il meraviglioso tiramisù croccante!
Infine, non è mancata la piccola pasticceria: finta ciliegia con cremoso al cioccolato; sfera di babà al rum con crema pasticciera; frollino al burro salato; cioccolatino lampone e fondente.
Di tutto mi ero solennemente ripromesso di fare un book fotografico ma il desiderio di gustare appieno ogni singolo piatto ha fatto miseramente decadere nell’ingordigia ogni mio buon proponimento.
Sapete, non mi è mancata per nulla una buona, e magari piacevole, compagnia... ‘ché questo esser solo mi ha permesso di dedicarmi completamente al solo esercizio dell’assaporare.
Bravi! Davvero, bravi tutti! E grazie per avermi regalato specialità in una serata che altre pretese non avrebbe avuto se non quella di rinnovare ordinarietà!
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