Orecchiette alle cime di rapa con pomodorini confit e burrata: il migliore a Caserta

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Dicono di noi: Non sono solito lasciare recensioni, ma stavolta non potevo lasciar passare. Da vegano cercavo un ristorante che proponesse menù per le mie esigenze e troviamo “Terra” cercando su TripAdvisor. Prenoto con la mia ragazza per il sabato sera e alle 20.00 prendiamo posto. Il menù ci viene presentato su un foglio che comprendeva: 3/4 antipasti, tre primi, un secondo e alcuni contorni. Prendiamo toast con avocado, verdure in tempura, risotto con zucca per me e zucca e gorgonzola per la mia ragazza. Per secondo prendiamo “mamma affogata”: Letteralmente un cuore di carciofo su di un letto di purè di patate (con l’uovo per lei). Continua lei con parmigiana di melanzane bianca e io ordino tris di contorno (suggeritomi dalla cameriera) che comprendeva: polpette di melanzane, patate e bietole saltate con frutta secca (in foto). Acqua semplice da bere. Il toast con l’avocado ci era stato presentato come una porzione per 4. Invece ci arriva una fetta di pane con dell’avocado spalmato sopra e un pomodoro tagliato sopra. Una sorta di bruschetta. Una bruschetta da 5€. Quando l’ho fatto presente alla cameriera mi dice che quel toast era per 2 e aggiunge guardando la mia ragazza: “Non l’ha fatto a metà?” Fortunatamente non si era persa nulla di eccezionale. Arriva poco dopo una misera porzione di verdure in tempura. Misera così come lo è stato il resto cena. Persino i sapori non erano nulla di eccezionale. Ma forse la cosa davvero più fastidiosa sono stati i tempi di attesa. Perché non è possibile aspettare 30/40 minuti per ogni piatto. Manco a dire che il ristorante fosse pieno... eravamo appena 15 clienti. Ma poi... ordino le “polpette” (plurale) mi viene presentata UNA SOLA polpetta (?) La cameriera (poverina, siccome doveva sorbirsi le mie lamentele) ha giustificato che nei “tris” le porzioni venivano ridotte... ma non mi era stato preventivato quando me lo aveva proposto ovviamente. Altrimenti non avrei mai optato per il tris. Il piatto si presentava con una singola polpetta poggiata su una singola foglia di insalata, 4 patate e mancavano le bietole. Ho sbagliato a non fotografare questo così come le altre portate. Come apro la singola polpetta mi accorgo che era col formaggio e lo faccio presente alla cameriera che perplessa mi dice che avrebbe chiesto conferma in cucina... eppure non è difficile riconoscere del formaggio che fuoriesce dalla melanzana. Torna scusandosi del fatto che effettivamente si trattava di formaggio e porta via il piatto. A quel punto chiede: “Volete il dolce?” ma in realtà: “sto ancora aspettando le bietole” le dico. La cameriera sgrana gli occhi. “Si, adesso te le porto”. Tornerà solo dopo appena 20’ con delle bietole AFFOGATE nell’olio (vedi foto). Ovviamente anche qui, porzione misera. Ma forse, da un lato meglio così. Chiaramente non siamo andati oltre con “l’experience” anche perché erano le 22.30, ben oltre l’orario del coprifuoco e anche parecchio infastiditi della serata. Avessimo chiesto il dolce, probabilmente non lo avremo ricevuto prima di mezzanotte, visti i tempi dei piatti precedenti. 59€ è stato il prezzo della serata, scontato a 50€ per la pessima figura sulle... pardon, sulla polpetta. Peccato perché il ristorante è all’interno di un cortile molto carino ma... chiaramente non basta. Di sicuro non torneremo.

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Dicono di noi: Il cibo è buono, il locale però è abbastanza piccolo. Siamo stati bene e il mangiare è stato soddisfacente, peccato per la location, ma è comunque da provare!