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Dicono di noi:
Gran brutta sorpresa ci attese quando, di passaggio per Collelungo, io e la mia compagna ci fermammo a mangiare presso La Tenuta - Resort Agricolo. Nonostante la rapidità mostrataci dal cordiale maître, al quale avevamo chiesto di servirci quanto prima a causa del poco tempo che avevamo a disposizione, fummo colpiti subito dal fatto che, in una tenuta del genere collocata in un'area geografica del reatino nota per la bontà dei suoi vini, la carta proponeva per la maggior parte bottiglie del nord Italia e francesi. Fu per questo che chiedemmo un semplice vino locale, un rosso.
Ci portarono un vino schifosissimo, allungato esageratamente con acqua (feci cadere infatti qualche goccia sul tovagliolo di carta ed ebbi subito la riprova: l'alone che venne fuori fu di un rosa confetto, pallidissimo, lo stesso colore che viene fuori, per intenderci, quando sulla carta cade dell'alcol denaturato) che non fece altro che bruciarci lo stomaco già al primo sorso e durante tutto il misero pasto. "Misero" perché, quando giunsero i due primi ordinati, vale a dire dei "tortelli con salsiccia (ma di questa c'era soltanto l'odore, credetemi) adagiati su di un letto di crema di verdura", io e la mia compagna ci guardammo in faccia attoniti: nei due piatti c'erano solo 5 (dico cinque!) TORTELLINI che, dal sapore e consistenza, sembravano essere, con tutto il rispetto, quelli che solitamente si acquistano al supermarket.
In un primo momento, per sdrammatizzare, dissi che -molto probabilmente- quel quantitativo sarebbe stato un assaggio per testare la cottura e grado di sapidità dei tortellini e che i veri piatti sarebbero arrivati di lì a poco.
Pensate un po': solo i due primi costarono 25,00 Euro. La cosa più triste è che a tavola non fu servito il pane (cosa che, solitamente, avviene in ogni ristorante). Il conto: due primi composti da -ripeto- 5 TORTELLINI adagiati su otto cm. quadrati di verdura frullata, mezzo litro di "vino della casa" (composto da 200 ml. di acqua e 300 ml. di vino di dubbia fattura), una bottiglia d'acqua di fontana (servita questa volta senza l'aggiunta di vino e in bottiglia non marcata), totale 37, 00 Euro. A tal proposito, dissi alla mia compagna che, in quel momento, pur essendo io un personaggio di spettacolo, avrei voluto essere lo chef Alessandro Borghese per poter dare a La Tenuta Resort Agricolo un voto pari a ZERO per il rapporto qualità-quantità/prezzo.
Devo riconoscere però che la gentilezza e la simpatia del personale non mancarono affatto e che l'ambiente risultò essere caldo ed accogliente, oltre al fatto che trovammo i servizi igienici perfettamente puliti.
Morale della favola: il dispiacere più grande non fu tanto quello del conto, ma quello di essere uscito dalla struttura con molta più fame di prima. Da questa esperienza personale -visto che da oltre trentacinque anni, per lavoro, frequento ristoranti di tutto il mondo - sono giunto alla conclusione che, se quel giorno avessimo mangiato un semplice antipasto in un qualsiasi altro posto, ci saremmo saziati di più che con il loro primo, impiattato alla maniera "nouvelle cousine".
Fatto sta che non eravamo a pranzo né a MIlano da Carlo Cracco, né a Parigi da Alain Ducasse.
MAI E MAI PIÙ.
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