Menù del ristorante:
Fritto misto di pesce €12.00
, Linguine allo scoglio €10.00
, Dolci al cucchiaio della casa €3.00
, Sorbetto al mandarino tardivo di Caciulli €3.00
, Agnolotti tipici piemontesi al sugo di arrosto €8.00
Dicono di noi:
Serata tra amici.
Era la prima volta che cenavamo in questo ristorante.
Il tavolo era stato prenotato, quindi ci siamo seduti e subito é arrivata la prima sorpresa. La porta vetrata sulle nostre spalle aveva 2 spifferi che avrebbero cacciato via chiunque. Il primo arrivava dalla serratura, probabilmente cambiata e non trovata della stessa misura della precedente e la seconda dalla guarnizione, della stessa porta, che avrebbe lo scopo di isolare dall’aria.
Poi sono arrivati i menù che proponevano qualche combinazione. Con il menù alla carta e delle pizze non ci si poteva sbizzarrire, ma ci é sembrato di buon auspicio.
Arrivate le ordinazioni ( agnolotti ai 3 sughi di arrosto) ci imbattiamo nella prima sorpresa. Piatto gigante con una quantità di agnolotti ridicola che se mi fossi messa a contare non mi sarei di certo addormentata come per contare le pecorelle in caso di insonnia.
Inizio a mangiare, senza neanche un po’ di formaggio né sopra, né tantomeno portato a tavola e iniziano subito le noti dolenti: agnolotti mezzi freddi, il sugo colloso che sapeva di sughi confezionati al glutammato, da una parte super salato e dall’altra di un salato accettabile e da una parte più caldo e dall’altra quasi freddo, tracce degli arrosti con cui il sugo sarebbe dovuto essere fatto neanche l’ombra. Nel mio piatto come in quello di mia figlia c’era un cerchietto perfetto della stessa misura che voleva dimostrare qualche parvenza di carne.
Non è la prima volta che esco a cena e che mangio gli agnolotti conditi ai 3 arrosti, ma una cosa così non mi era mai capitata.
Gli altri commensali hanno ordinato un antipasto piemontese in cui c’erano 2 fette di salame, un tomino al centro e nel lato destro del piatto due fette di vitello tonnato con una salsa che di tonnata non aveva nulla e neanche di artigianale.
Le acciughe che avrebbero fatto parte dello stesso antipasto non erano pervenute. Data la segnalazione, sono poi arrivate da sole su un altro piatto, appoggiate su una fetta di pane integrale che non permetteva di capire dove fossero le acciughe, visto che era tutto dello stesso colore.
Vista l’esperienza dei primi, sono saltata direttamente al dessert.
Fiduciosa ho scelto un tronchetto al cioccolato. Quando mi é arrivato la mia fiducia é subito precipitata. Piatto semi tiepido, tronchetto appoggiato nel suo incarto e una volta tagliato era gelido.
Sapeva di dolci industriali di bassa qualità.
Ne ho avanzato un bel po’ e per fortuna mi hanno chiesto il perché. Ho spiegato che il dolce non aveva soddisfatto le mie aspettative e che non avevo nulla contro i dolci industriali, ma quello era proprio di bassa qualità.
Unica nota positiva l’acqua nelle bottiglie di vetro.
Mi dispiace dirlo, ma io non penso che ci ritornerò.
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