Dicono di noi:
Incoraggiato dalle recensioni e da una vocina favorevole mi reco per una pausa pranzo convinto di mangiare una bella pizza. Avrò letto male, ma le pizze a pranzo non si fanno... Il locale è piccolo, squallido, freddo (stufa a gas in bellavista), non sembra granché pulito, ma forse è solo un'impressione. Il personale sarà anche gentile ma si esprime a monosillabi. Il menù sottoplastica non invita, ma ormai qualcosa bisogna mangiare. Siamo rimasti soli, ma, dopo molte esitazioni, entra una giovane coppia che chiede di ospitare anche il loro cane di taglia medio grande. Fuori piove, l'odore non è dei più piacevoli, ma per il gestore non ci sono problemi... Optiamo per una vegetariana; trattasi di pasta corta precotta sapientemente portata a cottura al dente (molto al dente), condita, si fa per dire, con delle vedure stufate e della provola appiccicata che sovrasta il resto con il suo sentore affumicato. Preso dall'entusiasmo ordino anche la famosa ciambotta e mi imbatto in un miscuglio di verdure stufate (le stesse della vegetariana) al pomodoro, con un vago sentore di attaccaticcio (non si è proprio bruciato, ma è stato ripreso per un pelo). Nella vetrina refrigerata fanno mostra di loro alcuni dolci interi dai colori un po' improbabili e una fetta avanzata che alimenta ancora di più i dubbi.
Le pessime impressioni non sono confermate dal conto che registra per 14 euri due primi, una ciambotta e un litro di minerale.
Non tornerò per assaggiare la pizza.
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