Dolce della casa: il migliore a Firenzuola

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Dicono di noi: Il luogo ricavato da un piccolo nucleo di costruzioni tradizionali in sasso di fiume recuperate è decisamente piacevole e curato. L’ampia copertura esterna corredata di tavoli e sedie di sapore “shabby chic” e la musica di Brad Mehldau ci accolgono consegnando una prima buona impressione. Al telefono, prima di salire, il padrone di casa ci aveva gentilmente comunicato che la formula del giorno avrebbe previstro esclusivamente una “merenda” a base di ficattole, una pasta di pane fritto tipica della zona da accompagnare a salumi e formaggi. Poco male sono le 17:45 e siamo saliti dal fiume dopo una giornata all’aria aperta proprio con l’idea di fare un pasto leggero. Siamo in quattro perciò prendiamo 3 porzioni di ficattole, due di affettati, due di formaggi (un misto e uno squacquerone che non si rivelerà essere tale), una porzione di melanzane e una di peperoni (entrambe molto buone). Accompagnamo il tutto con quattro Weizenbier in bottiglia e oncludiamo con Cantucci e vin santo per 3 e una di dolce della casa. In generale, formaggi esclusi, la qualità del cibo si rivela molto buona. Le porzioni sono limitate ma in sé potrebbe pure non essere un problema. Il primo problema risiede nell’assenza di un menù che informi sui prezzi, il secondo che il conto viene presentato come un totale e che non venga corrisposto nemmeno uno scontrino ma il terzo, quello più grosso, è che per ciò che ho descritto ci vengono richiesti 116 Euro (”facciamo 110” si affretta a correggere il nostro ospite dai modi gentili). In qualsiasi altro posto della zona a parità di ordine avremmo potuto spendere tra i 50 e i 70 Euro a seconda della qualità, delle birre e delle pretese dell’oste di turno; chi frequentasse da tempo i paraggi saprebbe bene che sto riportando un dato oggettivo. In conclusione sulla base di questa unica esperienza, che tale rimarrà, si tratta di un posto gradevole ma con pretese di molto superiori alla qualità/quantità del cibo corrisposto. PS: in aggiunta alle 19 ci hanno chiesto, sempre gentilmente, di lasciare il tavolo poiché il locale chiudeva mentre al telefono ci avevano detto che alle 19 la cucina avrebbe smesso di recepire ordini.