Dicono di noi:
Allorquando è la seconda metà del giorno del sesto giorno della prima settimana del secondo mese del ventesimo anno dopo lo scoccare del 2000, non c'è nulla di più gradevole di godersi la formidabile tenzone canora popolare italiani in un opportuno subbuglio .
È stato per noi il vero e proprio visibilio scorgere dalla gretta spianata catramosa uno schermo ridondato dalle suddette franchigie.
Il nostro incedere è stato entusiasta fino a quando la soglia non è stata varcata.
Il poliedro di dissiodo di silicio ci aveva protetto fino a quel momento da un sollazzo non atteso.
Da tenere nel novero delle variabili è sicuramente l' ibridizzazione tra la funzione-ristoro e la funzione-svago.
Fatalmente non sempre conciliabili per il patibolo riluttato dal puerperio catemeniale dei preadamiti vestigiali marcanti il territorio.
Eseguendo una generosissima tmesi dell'alloteria evenienza si è propulsi al bancone da ordinazione ove la media ponderata del formidabile connubio è parzialmente positiva: ordinata l'antifocaccia non lievitata ( spianata a mano) gli artisti del gusto pienamente coinvolti nell' anafase del loro rantolitico processo filiforme nell'emisoma retrogrado al bancone, si è sfarfallato con un lasso spazio-temporale di circa 1 milionesimo di anno ( qualche secondo).
Il servizio è stato catabatico e la maggior parte delle terminazioni nervose della mia cavità buccale sono state positivamente percosse in un cesello delicatissimo.
Tamburitico il falcidiale balaustro granitico a grazia di flogosi ramificatamente assise.
Il manoscritto latore di scomode verità ha palinsestamente lampionizzato e galvanizzato la mia alternativa, carta feremte trousse portafogliale , fenomenizzandosi come una cernita ( drusa) dell'obolo prestabilito.
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