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Dicono di noi:
Sono passato al PIN svariate volte nel corso di quest'estate tribolata. Con la fidanzata, con gli amici, da solo. Situato nella pineta di fronte al molo, sede di quel che un tempo fu il centro Allende, PIN è un posto radioso.
All'ingresso si trova un baracchino in cui è possibile ordinare una vasta gamma di pietanze: dalla pizza agli hamburger, passando per insalate vegane e ravioli di pesce (tutto squisito!). Il tutto è organizzato in modo assai intelligente: lo spazio è ampio e ospita un considerevole numero di tavoli, tutti sufficientemente distanziati. Una volta ordinato, ci si accomoda in un tavolo e si aspetta (davvero poco, mai più di dieci minuti!) che nei vari casottini in cui vengono preparati i diversi piatti compaia il numero che il cliente ha stampato sullo scontrino. Dopodiché ci si ingozza avidamente, accompagnati da buona musica, circondati dagli alberi e da lucine coreografiche (roba delicata eh, niente cafonerie). La clientela è delle più variegate: molti ragazzi e ragazze sui venti/trenta, ma anche tanti anziani, di quelli che scovi nei bar di periferia in canottiera a giocare a carte. E un sacco di bambini! L'ultima volta, mentre era in corso un concertino niente male e la gente lo seguiva piacevolmente seduta al tavolo o sulle sdraio disposte vicino al palco (comodissime!), due bambine si rincorrevano ridacchiando e giocando a nascondino in mezzo alle piante. La loro spensieratezza, combinata con la musica e l'atmosfera, allietava lo spirito.
Boh, ragazzi, io ci vado parecchio volentieri, specie quando mi girano un po' le scatole. Arrivo al PIN, sento il profumo del mare e dei pini, mi sento di appartenere a questo posto e alla città, mi sento spezzino e mi viene voglia di battermene il belino e godermi la vita.
Andateci!
P.s. c'è il ping-pong. Una bomba!
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