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Dicono di noi:
Non pare neanche di essere ad un paio di kilometri dalla trafficatissima strada della val Venosta. Un maso antichissimo in cui senza tanti fronzoli si coltiva l'arte dell'ospitalità e della convivialità.
Si mangia su tavoloni con panche senza tovaglia, l'apparecchiatura è sul tavolo ma va distribuita da soli e non c'è carta del cibo né del vino. È tutto fatto da loro a kilometro zero e sono fieri di affermare che nella loro cucina non entrano barattoli né scatolette.
Canederli di vari gusti veramente squisiti e tenerissimi cosi come le mezzelune ripiene di spinaci e ricotta con una sfoglia di pasta sottilissima.
Secondi eccellenti.. il gulasch, lo stinco, le polpette e specualmente l'osso buco, una delizia. Dolci casalinghi buonissimi specie il tiramisù e la frolla con le loro prugne.
Vino senza etichetta, biologico fatto da loro. Io sono sommelier e diffido sempre dal cosiddetto vino del contadino, ma il lagrein che ci hanno portato era eccellente e anche superiore ad altri blasonati che abbiamo assaggiato.
Ed infine last but not least aver conosciuto il signor Giovanni, vera memoria storica del luogo, artista e giramondo che ci ha fatto compagnia dandoci una lezione di vera integrazione tra i popoli e le lingue.
Insomma un posto che non dimenticheremo.
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