Dicono di noi:
Certo, era domenica pomeriggio. Certo, i bambini facevano un po' di confusione, infatti ci siamo messi fuori approfittando dell'inusuale giornata di caldo. Certo l'oste era praticamente solo. Ma un ristorante non è solo il posto in cui si mangia. Se desidero pranzare o fare merenda fuori casa è perché chiedo al mio oste di nutrire lo spirito, di aprirmi le porte delle sue conoscenze e di essere allietato per qualche istante, lontano dalla quotidianità. Desidero, in definitiva, essere ospitato, accolto e accompagnato in un'esperienza in cui il cibo è uno degli elementi, ma non l'unico. Per questo, mi ha lasciato perplesso l'atteggiamento burbero e quasi seccato della persona che ci ha servito, presumo il titolare. Un peccato, perché lo strudel e il caffè erano davvero buoni. Purtroppo, non si può dire lo stesso del tiramisù: il dolce ci è apparso "destrutturato", crema, biscotti e guarnizione separati tra loro, secondo una moda che a mio avviso mal si accompagna alla cucina di un'osteria. Però, anche prendendolo per buono, come si fa a presentarlo con i savoiardi industriali, come quello che fa mia sorella a casa? Fare pasticceria innovativa non è obbligatorio, ma un po' di coerenza non farebbe male, magari accompagnata da un sorriso.
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