Dicono di noi:
Con grande entusiasmo io e un amico turco ci siamo diretti al nuovissimo caffè Beirut, narghilè e pietanze libanesi. Con grande disappunto però, abbiamo scoperto che non esisteva (ancora) un menu e una cucina, ma che il cibo sarebbe stato ordinato da "amici lì accanto". La scelta era tra un piatto arabo e uno turco, di cui non si è capita la differenza, in ogni caso il gentile cameriere ha suggerito due piatti grigliata e ci ha portato dell'hummus e due cetrioli, entrambi appena tolti dall'imballo.
Il posto era assurdo, interrato e polare, grazie all'aria condizionata a palla, con tre televisori che trasmettevano uno la partita brasile sudafrica, un altro super tube e l'ultimo la televendita di un medium in ritiro spirituale in brasile e poi le canzoni di chiesa pop cantate da un coro filippino.
La clientela, tutta maschile e tutta araba, era cordiale e impegnata, anch'essa, a fumare il narghilè. Alle dieci passate è iniziata la musica tradizionale suonata live.
La sorpresa più grande non è stata poter ordinare della birra, ma il conto, visto che hanno provato a spillarci 10 euro per una becks da 33 cl. Dopo una contrattazione ridotta a 5. Difficile da digerire la beffa quanto il cibo. Mai più!
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