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Dicono di noi:
Si sa, Milano è la capitale della fuffa.
Spesso e volentieri mangiare fuori a Milano vuol dire incorrere in esperienze sgradevoli, più che altro per quel senso di essere stati eufemisticamente presi per il naso dal ristoratore di turno, oltre a quel bruciore 2 spanne sotto la schiena che si sente una volta usciti dal ristorante, certamente non dovuto ad un abuso di capsaicina.
Veniamo al ristorante in questione: Giacomo. Il buon vecchio Giacomo.
Scopro che trattasi di un locale storico e noto della città. Sicuramente l'ambientazione è quella degli anni di tangentopoli, tutto è rimasto come Craxi lasciò all'epoca.
Mi trovavo lì per un pranzo veloce, prima di correre alla stazione a prendere il treno.
Tavoli solo nel dehor, come da leggi attuali, ci saranno stati una ventina di avventori in tutto. Mi aspetto quindi un servizio veloce, ANCHE PERCHÈ IL COPERTO COSTA 5 EURO, per avere invece esattamente lo stesso servizio di un qualunque altro ristorante, ma più lento e spocchioso.
Il menù. I grandi classici che ti aspetteresti a Milano: la cotoletta, detta anche carne impanata, quella che tipicamente rifilano nei menù bimbi di tutta Italia: 30 €.
Ripeto:
LA
COTOLETTA
TRENTA
EURO.
Respirate un attimo e pensate a quante cotolette potreste comprare con 30 €.
Pensate all'opinione che il buon Giacomo potrà avere di una persona che spende 30 € per mangiare la carne impanata.
I primi: sopra i 20 €, anche quelli più semplici. Io presi un ottimo pacchero con coniglio e taggiasche: 24 €. Porzioni da modella ovviamente, avrò pagato ogni pacchero 2,50 € almeno.
Ma la chicca delle chicche è l'acqua: 5 €
Ripeto:
L'ACQUA
NATURALE
COSTA
5
EURO
QUI.
- "Desidera il dolce? Il caffè?"
- No grazie, voglio solo il conto e correre alla stazione, sperando che il treno vada via più veloce possibile da questa città
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