Dicono di noi:
Arrivo al punto indicatomi, ma non trovo il ristorante. Trovo invece il parcheggio immerso nell'oscurità, cancello stile cimitero aperto, entriamo. Per poco non spacco la coppa dell'olio, un consistente dislivello separa il manto stradale dall'entrata. Un pendio con inclinazione del 70% ci accoglie e ci porta in uno spazio aperto immerso nella vegetazione. Completamente al buio, risaliamo il pendio in cerca del ristorante, per poco non ci travolge un auto, perché si è costretti a camminare sul bordo della strada. La porta del ristorante appare luminosa, tutto intorno buio pesto. Nessuna insegna accesa, che indicasse il locale. Nessun faro, che illuminasse il passo ai poveri avventurieri.
La sala stile....ma che stile è???...
Sorpresa si apre il soffitto
e si sgorgono delle abitazioni. Dove siamo finiti?
Ordiniamo delle pizze, chiedo una diavola. Arrivano gli antipasti, patatine, arancinette. Le patatine sono impregnate di olio e le arancinette non sono granché. Passiamo alla pizza, ne mangio metà perché affamato, mi fermo, troppo olio, il salame quasi galleggia. L'impasto è discreto e la cottura azzeccata. Arriva la torta. Si festeggiava un compleanno. La guardo, osservo il numero delle persone. Troppo piccola. La cameriera, che si è distinta per il suo operato, ha difficoltà a fare le porzioni. Mini porzioni per tutti. Assaggio, non riesco a capire il gusto. Rimango con il dubbio, nocciola o caffè?
Mi alzo dal tavolo, rimango impigliato nella tovaglia, troppo lunga strofina e abbonda sul pavimento.
Sono deluso, bevo un altro bicchiere di cola cola, veramente buona e quella nella bottiglia in vetro.
Mi soffermo un attimo, ascolto la musica, che ha allietato la serata. Il cantante ci sa fare, il piccolo batterista è un vero fenomeno.
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