Dicono di noi:
Non sono stupita nel notare che questo sia uno dei locali più infimi della zona e non mi stupiscono le recensioni negative lasciate prima della mia.
Il personale, tutto, deve aver avuto dei pessimi insegnamenti in casa dai propri genitori, che a questo punto incolpo per la mala educazione.
La ragazza che dovrebbe accogliere i clienti (quella con coda di cavallo e piercing al setto per intendersi), ha un muso lungo che sembra toccare terra; non un saluto, non un sorriso.
Arriviamo in tre, due adulti ed una bambina piccola di un anno e mezzo.
Non ci ha nemmeno accompagnati al tavolo, e abbiamo dovuto prenderci da noi il seggiolone che ci viene indicato con “è là”. Non ci ha nemmeno portato il menu fino a quando (quasi cinque minuti dopo EFFETTIVI) mi sono alzata per andare a leggere dal cartellone enorme esposto fuori. Solo a quel punto, scocciata, mi dice “eh vi stavo portando i menu”.
Il locale non è particolarmente pieno, viene presa l’ordinazione al tavolo a fianco al nostro dalla solita ragazza che preferirebbe farsi frustrare che essere lì in quel momento, ma al nostro (gentile) richiamo, ci liquida con un “si vi mando qualcuno”.
Non arriva nessuno per almeno altri 10 minuti (sempre effettivi), quindi siamo ancora senza acqua, senza pane e senza ordinazione dopo ben 15 minuti. 15 minuti senza essere nemmeno calcolati.
Respiro a fondo cercando di capire che il sabato hanno voglia anche loro di andare in giro anziché lavorare, mi alzo e vado a chiamare in cassa qualcuno che possa prenderci l’ordinazione e finalmente un’altra ragazza, molto più educata, ci prende l’ordine.
Passano circa tre minuti (sempre effettivi, non sto lievitando le tempistiche, sono il più precisa possibile), torna la prima tizia (quella che preferirebbe uccidersi anziché essere lì, per capirsi) e mi dice che il forno non è caldo e non è possibile fare la pizza.
In un posto che si chiama i love pizza, non si può mangiare la pizza.
Perché, in sintesi, non hanno acceso il forno. Eppure ci sono dei tranci di pizza in vetrina, accanto alla cassa, quanto tempo hanno? Giorni? Settimane o mesi?
Vada per una pasta al sugo. La cosa più semplice e veloce da fare che c’è sul menu (che non mi viene portato per poter scegliere un altro piatto, devo andare a memoria secondo lei).
Quindi dopo 18 minuti circa, l’ordine - che deve ancora partire- conta due pasta al sugo e un salmone alla griglia.
Per altri 15 minuti vediamo arrivare solo l’acqua (di cui apriamo una sola bottiglietta). Nuovamente ci alziamo NOI per chiedere almeno il pane, dato che in oltre mezz’ora siamo ancora al punto di partenza, e, dopo una battuta che è “intratteniamo la lunga attesa per L pasta”, ci sentiamo rispondere da quello che dovrebbe essere il cuoco “eh calma che io ho solo due piastre, e comunque voi avete ancora 6 tavoli davanti prima del vostro ordine”.
Ci alziamo e ce ne andiamo, a questo punto molto arrabbiati. Perché possiamo capire se il locale fosse stato pieno, ma c’erano all’incirca 10/15 tavoli, la metà di essi che già mangiavano. Lasciamo sul tavolo tutto(acqua e pane) ed usciamo, e la tipa “voglia-di-lavorare”, ci insegue per il centro commerciale, per farci pagare due euro di acqua, di cui una chiusa. Sostanzialmente accusandoci di averle rubate.
Ci chiede il pagamento in contanti, alludendo al fatto che non avrebbe quindi emesso lo scontrino fiscale (e via di evasione!!) e siamo noi che a questo punto lo richiediamo. Ci mette altri 5 minuti perché a loro dire il pos è rotto... (...)
Nel frattempo veniamo insultati (perché versato, a questo punto, la NOSTRA acqua nel lavandino), accusati di furto e, magicamente, i 6 tavoli prima del nostro non dovevano più essere serviti, ma erano nostri i piatti in cottura.
Chiedo i nomi delle persone con cui ho avuto a che fare e il “cuoco”, un uomo alto, capelli scuri e un dente spezzato, cerca di intimidirmi con la frase “vieni quando finisco il turno alle tre che te lo dico io come mi chiamo”, alludendo al fatto che avrebbe usato violenza. Su una donna. Con una bambina di un anno e mezzo in braccio. Un “signore” che poi magari va a manifestare e ad urlare “no alla violenza sulle donne”.
Data l’incapacità della prima, non siamo riusciti a pagare i due euro dell’acqua -perché, no, non avevamo contanti - e non mi interessa come abbiano risolto.
Possiamo sempre fare un bonifico, così loro non devono muovere un dito e possono incassare la somma necessaria a chiudere in positivo la giornata.
Attendiamo a questo punto indicazioni del l’iban per poter effettuare il pagamento e, siccome siamo signori, gli regaliamo i costi di gestione.
Ovviamente ci siamo già mossi per poter parlare sia con il direttore de “i viali”, sia con un responsabile del suddetto posto.
Noto che altri, prima di noi, hanno riscontrato problemi con l’educazione dei dipendenti; forse è il caso di dare lavoro a chi ne ha voglia e davvero bisogno, piuttosto che a tre soggetti incompetenti.
Quanto alle fattispecie di eventuale rilevanza penale (l’Apparente accusa di furto e la nemmeno troppo velata minaccia con una bambina piccola in braccio), ho già dato mandato ad un penalista.
NB. 1/5 è d’obbligo, ma è un insulto a chi prende votazioni molto più alte. Il mio voto è 1/10
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