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Arancini
Dicono di noi:
Visitando Noto, in tarda mattinata ci fermiamo al bar per una pausa: mia moglie, ingolosita, opta per un mini cannolo, mentre io scelgo di fermarmi al caffè.
Battuto lo scontrino, pagato il dovuto e preso il cannolo, mi avvicino al bancone del bar per il caffè, ma i due operatori dietro che stanno armeggiando fra bicchieri e vassoi non mi degnano della minima attenzione: impegnati a preparare degli aperitivi per degli avventori seduti fuori del locale, non mi vedono proprio, neanche un segno con il capo atto a dire "ti serviamo subito, non appena evase queste comande e ci liberiamo"...dopo quasi dieci minuti che me ne sto lì in piedi con lo scontrino in mano in attesa del caffè – nel frattempo mia moglie ha finito il cannolo da un pezzo – comincio a sentirmi un idiota, se non avessi già pagato la consumazione ce ne saremmo già andati da un pezzo, ma non demordo.
Finalmente uno dei due, un tizio sulla quarantina, torna all’interno del locale e si mette a caricare il cestello della lavastoviglie con tazzine e bicchieri sporchi: prendo il coraggio a due mani e gli chiedo il caffè, sperando di essere esaudito, lui mi guarda senza vedermi e meccanicamente mi prepara l’espresso senza dire una parola.
Un caffè...lungo.
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