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Dicono di noi:
Io e il mio ragazzo siamo stati qui a cena a settembre 2020.
Ci piace mangiare bene, non importa se in un ristorante stellato e chic o in un posto rustico e alla mano, come in questo caso.
Menù semplice e tipico, la chicca del locale è il kebab sardo: carne di maiale e agnello marinati al mirto, serviti accompagnati dal pane lentu, praticamente il pane carasau, ma non biscottato dalla seconda cottura, quindi ancora morbido e adatto ad avvolgere il kebab e ciò che si vuole abbinare.
Il mio ragazzo ha preso il Gran Pastore, circa 1kg di kebab sardo con anche pecorino piccante, ricotta di pecora e tutto ciò che si trova in un normale kebab, quindi insalata, cipolle, pomodori e salsa.
Io ho preso il piatto kebab, con gli stessi ingredienti, ma in quantità minore.
Non ci siamo fatti mancare il dolce: le seadas, sia in versione salata con formaggio fuso e miele, sia in versione dolce con ricotta, Nutella e granella di nocciole, buonissime!
Il proprietario Tore, che merita una menzione speciale per gentilezza e disponibilità, ci ha offerto un assaggio di un liquore di loro produzione, ricavato dalla lavorazione di un agrume chiamato Pompía... è da provare, proprio perché tipico e poco diffuso.
Da bere abbiamo preso una bottiglietta d'acqua, una Ichnusa media e una Coca Cola.
Il totale per la qualità e la quantità di quello che abbiamo mangiato e per la gentilezza del personale è fin basso... ovviamente non è un ristorante in riva al mare in zona movida, quindi i prezzi sono adeguati al contesto, ma se avessi dovuto pagare 10/15 euro in più non avrei battuto ciglio.
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