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Dicono di noi:
Se ci vai, non ti aspetti cibo da ristorante stellato; se ci vai, ti aspetti cibo da osteria, natura, Ticino e ottima accoglienza.
Prenotiamo per telefono il giorno prima chiedendo se fosse possibile portare il cane. Ci rispondono che non ci sarebbe stato nessun problema.
Arriviamo, ci sediamo, ordiniamo senza problemi.
Con la ragazza che ci ha gentilmente servito per tutto il pranzo, ci siamo trovate subito bene (ecco spiegato il perché ho messo due stelle, anziché una).
Abbiamo passato il pomeriggio divertendoci.
Il problema arriva alla fine, quando un cane, slegato e senza padrone, si avvicina al nostro cane (che per tutto il pranzo è stato tenuto legato vicino al tavolo, tant’è che anche la cameriera ci ha fatto i complimenti per quanto si fosse comportato bene). Vedendo che l’ospite non se ne andava (facendo agitare il nostro cane), decidiamo di chiamare il numero sulla medaglietta dell’animale chiedendo al padrone di venirselo a riprendere. Quest’ultimo arriva dopo 15 minuti buoni e un bel po’ scocciato. Va beh, pensiamo noi, succede.
Decido di andare verso il cameriere chiedendo gentilmente se poteva portarci un altro giro di amari e, di tutto punto, mi risponde, senza che nessuno glielo avesse chiesto, che il cane arrivato libero, apparteneva al proprietario della cascina di fianco e che, quindi, la zona era “casa sua”. Faccio notare che, per legge, i cani devono rimanere legati e che ci fosse stato un altro cane diverso dal mio (addestrato è ancora cucciolo), poteva finire in tutt’altro modo.
Alla mia osservazione mi sono sentita rispondere, sempre dal cameriere, che: “avessi un cane io, non lo porterei al ristornate ma lo terrei in giardino”, “che il cane libero poteva andare in giro perché quella era casa sua”, andandosene con un bel “massi, pensatela come volete”.
Io penso di non aver mai ricevuto risposte simili nella vita quotidiana, figuriamoci in un posto dove vado come “ospite”.
Me ne sono andata con il morale sotto i piedi, consapevole del fatto che non sarei più tornata, nè con il mio cane, nè senza. E che se mai dovessero chiedermi consiglio su dove andare, tra le opzioni non ci sarebbe di certo questo posto.
P.S. Caro cameriere, almeno quando lavori tra i tavoli, la mascherina mettila. Aggiungo che, in giardino, dovevano lasciarci te da piccolo, almeno un po’ di educazione l’avresti assimilata.
Buona giornata
Marta
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