Menù del ristorante:
La Tajadel €12.00
, Pulled pork €10.00
, La scosciata di faraona €16.00
, Agnolotti ai funghi €13.00
, Contorni del giorno €4.00
Dicono di noi:
Vista la mia passione per i ristoranti sono sempre alla continua ricerca di nuovi posticini e dopo essermi imbattuta in interessanti foto di questo agriturismo ho deciso di provarlo insieme a un amico. Il locale è piacevolmente immerso nel verde, in un bellissimo casolare tra le stradine della val di zena, contornato da cavalli. Essendo una serata uggiosa eravamo gli unici temerari, ma siamo stati accolti nel bellissimo pergolato e devo dire che anche se era sera non abbiamo sofferto il freddo. L’anima del locale è la squisita proprietaria, che ti accoglie con calore e ti fa sentire a tuo agio per tutta la serata, davvero un plus che ci ha fatto sentire coccolati. La mise en place è rustica, come si addice a un agriturismo, ma raffinata con piantine e candele che creano una bella atmosfera. Ma quello per cui vale davvero la pena venire fin quassù è il cibo, che ci ha soddisfatti a pieno. Il menù è composto (giustamente a mio avviso) da poche portate ma tutte curate e la cosa che ho apprezzato è la presenza di piatti creativi e non delle solite crescentine o tortellini che si trovano ormai ovunque. Bella la carta dei vini, non ampia, ma con vini delle cantine del territorio (tra cui manaresi che adoro) e con rincari contenuti. Da sottolineare le buonissime entree che ci hanno servito e il delizioso cestino del pane, servito con burro e olio. Noi abbiamo mangiato: la battuta di carne con panna acida e rape rosse, deliziosa e con carne di qualità; le crespelle con guanciale e carciofi molto invitanti e molto buone a detta del mio compare; il galletto sfiacciato con maionese all’arancia e verdure che ho trovato davvero un bel piatto, innovativo e leggero che è riuscito a rendere un ingrediente semplice come il pollo davvero gustoso; il carrè di maialino molto tenero e saporito. Abbiamo concluso la cena con due cestini di pasta kataifi con crema e ananas sciroppata, buoni ma forse la parte meno entusiasmante del pasto, perciò se devo dare un consiglio è quello di spingere di più sulla creatività dei dolci, perché la mano lo chef ce l’ha. La proprietaria ci ha anche offerto un buonissimo arancello prodotto da lei per concludere il pasto. Con un calice di vino e una birra abbiamo speso 77 euro, assolutamente un conto perfetto per la qualità dei piatti e anche per la quantità, perché io sono uscita bella piena. Nel complesso davvero una bella scoperta, super consigliato per scappare dalla città e trovarsi in un oasi di buon cibo mai banale, io tornerò sicuramente
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