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Dicono di noi:
Oggi 2 giugno abbiamo deciso di andare mangiare a Priverno e abbiamo scelto “Il forno del procoio” dopo aver letto alcune recensioni positive.Siamo arrivati abbiamo ordinato e mangiato sostanzialmente delle cose buone sulle quali non ho appunti da fare ma come dicevo nel titolo ci vuole poco a perdersi in un bicchier d’acqua e vi spiego il motivo.Arrivati poco dopo le 14 al ristorante con discreto appetito decidevamo di ordinare subito tre primi piatti,eravamo in 3,ma cortesemente chiedevamo di portarci prima 1 tortino di melanzane che era tra gli antipasti da dividerci per stuzzicare qualcosa prima della pasta,e qui l’amara sorpresa,se accettavamo di ordinarlo veniva portato insieme alla pasta in una unica portata oppure se lo volevamo prima doveva partire solo un ordine per il tortino e quindi solo in seconda battuta avremmo potuto ordinare la pasta,quindi il nostro primo turno di ordine poteva solo contenere il tortino e dopo arrivato avremmo potuto mandar avanti l’ordine della pasta,immaginate dunque con che tempi,oppure rinunciare,assurdo......siccome non volevamo fare doppia attesa per il primo piatto essendo già tardi abbiamo deciso di rinunciare ma per combattere la fame ci siamo dovuti attaccare al cestino del pane,cosa veramente inaccettabile per me come cliente che ho dovuto privarmi di qualcosa che volevo mangiare e per il ristorante stesso il quale ha perso una vendita di 12/13 euro,non ricordo bene.Per mettere la ciliegina veniva poi chiesta una informazione sull’abbazia che stava proprio lì attaccata se fosse aperta o meno e la risposta era “io posso darle informazioni sul cibo ma non sulle chiese”.....premetto che il ristorante sta praticamente attaccato all’abbazia gotica di Fossanova in un borgo dove immagino che tutti sappiano tutto di tutti.Beh,che dire,essere cameriere e’ per me un’arte perché devi saper entrare in empatia col cliente perché devi farlo tuo per due motivi,fidelizzarlo al ristorante e lavorare per la tua mancia,ma per farlo bene ci vuole classe e conoscenza e saperci fare.Per finire chiedevo ad un’altra cameriera cosa fosse il caramello salato che figurava su un dolce e la risposta è’ stata “vado a chiedere in cucina”.Allora io dico,c’e un menu super ristretto con 3 antipasti,3 primi,3 secondi,e verdura e patate di contorno e 3 dolci,ma come cameriere io pretendo da te che di quei 4 piatti che mi servi mi racconti vita morte miracoli,che mi dai l’indirizzo il codice fiscale la regione di provenienza e altro,o sbaglio?sto facendo dell’ironia ma nell’ambito della realtà,il cameriere deve essere preparato su cio che ha nel menu’,se con 3 primi e 3 secondi vai a chiedere in cucina e’ chiaro che ti hanno preso a lavorare a giornata il giorno festivo ma non e’ il tuo lavoro......insomma mi voglio ripetere perché non voglio che queste mie critiche inficino le cose positive di questo ristorante,il cibo che ho mangiato era buono e di qualità per cui niente da dire,ma quando io vado al ristorante do moltissima importanza al servizio e dunque alla figura del cameriere,non posso accettare che non ho potuto mangiare il tortino di melanzane perché il pacchetto cameriere/cucina non lo sapeva gestire portandomelo qualche momento prima del primo piatto,questo per me e’ dilettantismo della cucina ma anche del cameriere perché al limite una soluzione se la trovava lui “interna” ma non mi lasciava senza l’antipasto lasciandomi a mangiare fette di pane e perdendo la vendita per la sua azienda.Siccome il prezzo che ho pagato era adeguato,non eccessivo ma nemmeno basso,esigo in un ristorante un servizio che sia all’altezza di farmi uscire di casa col sorriso,se mi trattano tipo mensa che devo scegliere cosa mangiare in un arco di tempo perché non mi copre 2 tipologie di ordine antipasto/primo io mi arrendo e alzo le mani.Questo dovevo come critica per quanto vissuto al Forno del procoio.
Giampiero Mazzotta
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