Dicono di noi:
Negli occhi vispi della padrona di casa c'è gentilezza, ospitalità. Un gusto per la cucina povera, o semplice, ma fatta bene, che odora di montagna e di borgo. Una cucina che forse non ti aspetti nelle sue varianti casalinghe.
Non c'è menù, tutto a voce. Un angolo di pace e buon ristoro. E se è sempre tutto pieno (bisogna prenotare per forza...) ci sarà pure un motivo.
Così è facile abbandonarsi ai piatti famosi di questa piccola osteria ricavata dall'interno di un fienile, pasta prosciutto e pistacchio, o pasta prosciutto e limone. Davvero una bontà. Poi, come provvista comanda: agnello, pollo, polenta espressa davvero montanara e spezzatino.
Insomma, vale il viaggio. Perché assaporare il gusto di una volta senza per forza capitare in una di quelle osterie dove la quantità va a discapito della qualità del buon mangiare e bere, è un'azione che andrebbe fatta ogni weekend che Dio comanda.
Lunga vita, dunque, alla semplicità. Ai sapori forti ma anche delicati. Che hanno un giusto prezzo. E all'antica arte di una ristorazione che non cede alle mode del tempo, ma ricerca nel tempo e nella sua storia un briciolo di umanità.
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