Menù del ristorante:
Gnocchi ‘Alchimia’: cacio e pepe €8.00
, Orata in Crosta di Zucchine €10.00
, Menù Acqua €14.00
, Fettuccine con crucifere, ragù di baccalà e bottarga €14.00
, Felafel di carote €5.00
Dicono di noi:
Abbiamo cenato la penultima sera prima del semi lockdown della ristorazione alle 18, e non poteva esserci scelta migliore per “finire” in bellezza e già ripensando alla prima data in cui sarà possibile tornare da Schietto!
Ottima scoperta, una cucina molto centrata, assai ben fatta da chi si sente ha mano sicura, conosce i prodotti, li rispetta, ha tecniche di cottura sapienti e mai dimentica il gusto, la golosità dei piatti, il piacere insomma dei commensali.
Un tagliolino fatto a mano polpo e pecorino come teoricamente in tanti fanno ma invece la differenza è sostanziale: leggero, equilibrato eppure intenso, pulito nei sapori, nelle consistenze.
Una genovese come mai si trovano a Roma (primo perché nessuno la fa, secondo perché assai ben fatta) da bis. Lunga cottura, pienezza di gusto, avvolgente, vellutata, leggera pur nella sua assoluta veridicità regionale.
E così via, potremmo decantare le zucchine a scapece a far da letto ad un tataki di manzo perfetto nella cottura, dal gusto rotondo, un piatto che forse trova la sua migliore collocazione tra i secondi piuttosto che negli antipasti ma che si lascia assi apprezzare di per sé.
Ottimo anche il baccalà che risponde ad un gusto molto contemporaneo nel tipo di cottura leggerissima, appena scottato e che si esalta con i ceci trattati ad hummus in abbinamento.
Meno esaltante il dolce, un muffin al cioccolato più adatto ad una prima colazione che a dolce di fine pasto ma se si può discutere quindi la scelta di metterlo in carta dei dessert non si discute la realizzazione, sicuramente ben fatto, anche se la panna accanto era forse troppo evanescente.
Carta dei vini forse troppo contenuta, soprattutto la proposta in mescita che con una cucina così vivace, gioiosa e che incuriosisce anche l’abbinamento vorrebbe probabilmente spaziare un po’ di più.
Per ultimo ma non per importanza, la garbatissima attenzione del giovane personale di Sala, attenti, professionali, piacevoli, dotati di quella grazia che se trovata a tavola rende ancora più felice una serata al ristorante.
Locale piccolo e curato nei dettagli pur nella assoluta informalità da nuova osteria della mise en place, del servizio e dell’atmosfera complessiva. Arredi di un bel design contemporaneo caldo ed accogliente con bella vista sulla cucina e un’ottima colonna sonora in leggero sottofondo.
Penso che di Schietto ne sentiremo parlare e glielo auguro perché lo meritano, in primis lo Chef!
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