Menù del ristorante:
Bruschette con pomodoro e basilico €2.50
, FRITTELLE DI FARINA DI FARRO BIO SEMPLICI E CON POMODORO E SALVIA €6.00
, COTOLETTA ALLA MILANESE CON PATATE AL FORNO €10.00
, BUCCE DI PATATE CROCCANTI CON CACIO E PEPE €6.00
, Fragole con panna €6.00
Dicono di noi:
Roma e i suoi dintorni sono ricchi di offerte di qualità che coniugano giardini, pini, casali con buona cucina. Ci si sarebbe aspettato che questa proposta si collocasse se non sopra la media almeno in linea con l’alta tradizione romana “fuori porta”.
Intanto, purtroppo, la posizione che la pone tra la Giustiniana e La Storta fa sì che occorra farsi il segno della croce nei giorni festivi per raggiungerla e poi tornare Roma: il traffico in quella zona nei fine settimana è il peggio che possa esserci e il rischio è che se ci si voleva rilassare per un pranzo domenicale all’aria aperta il tutto si trasformi in un incubo di ore in macchina per fare pochi chilometri.
Il Casale sulla carta aveva le caratteristiche per diventare architettonicamente un posto di qualità, ma le scelte complessive e gli arredi interni sono scialbi e hanno un nemmeno tanto lontana eco di roba di Ikea, peraltro rispettabile in altri contesti.
Andiamo alla cucina. Porzioni e prezzi da locali alla moda in centro. Primo sopra i 15€ e secondi se va bene sopra i 25€, un tagliere sopra i 20€….insomma per un antipasto, un primo e poco più servono almeno 50€ a persona. Ovviamente l’alibi per i prezzi alti e per la sciatteria complessiva e la mancanza di sapori è in questi casi che la cucina è biologica con prodotti a km 0, ma il consumatore di oggi è navigato e sa distinguere. Si trattasse poi di gastronomia di alta qualità potrebbe pure andare, ma nei ristoranti (anche turistici) nei pressi delle varie aurelie e appie antiche si mangia molto meglio, più abbondante, più “sincero” e a buon mercato. Non parliamo poi di alcune perle dei Castelli dove l’eccellenza regna sovrana.
Il servizio dei casali del Pino è infine disordinato, lento, distratto e sembra che facciano un favore ad avere accolto il cliente in cotanto posto.
In definitiva si considera definitivamente chiusa questa esperienza pessima.
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