Palamita in tataki chutney di susine selvatiche: il migliore a Sanremo

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Dicono di noi: Dal sito di Paolo e Barbara si capisce che il ristorante si è trasferito, ma nulla dice di un menu diverso, e già questo è un errore perché si creano delle aspettative. Il luogo è naturalisticamente magnifico, i ristoratori in poco tempo hanno rimesso in efficienza un locale storico abbandonato da tempo. Il menu e la carta dei vini è da bistrot, poche scelte e piatti semplici, ma i ricarichi sui vini sono abbondanti. Antipasti serviti velocemente, ma la frittura di calamari e fiori di zucca e molla. I primi un po’ scialbi e asciutti (sia la pasta alle vongole che quella allo scoglio. I secondi si sono persi: è vero che il ristorante si è riempito, ma aspettare 40 minuti per una frittura (ancora molle) e un gambero flambé (flambati insapore in cucina) con Paella di verdure che è diventata una pappa immangiabile di riso con pochissimi pezzetti di peperone è inaccettabile. Il servizio scarso, in quanto spesso non versavano il vino e sia noi che il tavolo vicino abbiamo dovuto richiedere L acqua aggiuntiva tre volte prima che si ricordassero. I prezzi delle pietanze (se le pietanze fossero buone sono adeguati. fastidioso il fatto che in periodo di Covid i camerieri, sopratutto il sommelier non avesse mai la maschera sul viso, ma sempre sotto il mento.