Dicono di noi:
Sono stato a pranzo con i miei colleghi in questo caratteristico ristorante di provincia. La prima impressione è stata ottima, il locale è abitato da qualche anziano dalla bassa prospettiva di vita. Veniamo accompagnati in sala dall'ottimo Enrico: vero mattatore della giornata. Incominciamo il pasto con dei salumi accompagnati da del vino sfuso, che dal sapore, ricorda del Rowasa d'annata. Eccellente. Proseguiamo il pranzo con un risotto salsiccia e zucca, io sapendo che lo chef Massimo va molto forte sui risotti, lo assaggio con aspettative altissime, non vengo deluso. Unico neo è sapere come ha fatto a non far diventare arancione il risotto e come sia riuscito a cancellare il sapore della zucca. Questo per me rimarrà un mistero. Proseguiamo con una tagliatella ai funghi, dove la cottura al dente e la sapidità del piatto la fanno da padroni. Nella più classica della tradizioni, continuiamo il pranzo con un arrosto con patate e zucca dove incredibilmente c'è la zucca. Questo posto non smette di stupirmi. Siamo tutti molto sazi e soddisfatti ma il maìtre Enrico con il suo fare cigolante ci porta una fetta di panettone con creme varie, accompagnate da grappa e caffè. Il pranzo è stata una esperienza fantastica, dove in sala si sono potuti apprezzare la storica proprietaria che, ligia al dovere, è rimasta seduta a controllare che tutto andasse bene. Sembrava dormisse ma era solo per non mettere a disagio i clienti col suo sguardo. Oppure degli aforismi scritti sui muri che davano una nota poetica alla sala e i quadri portanti affissi ai muri. Beh che dire, alla modica cifra di 15 euro non ha nulla da invidiare ai ristoranti della famosa trasmissione di Borghese.
Se passo la notte, tornerò sicuramente!
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