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Due caffè e due frittelle. Il locale invita alla sosta. Siamo a carnevale e nonostante la pandemia, ci fermiamo a un tavolino all'aperto e scambiamo, con il dovuto distanziamento, quattro chiacchiere con i clienti. Il Caffè è attrezzato anche per il pranzo, nello spazio esterno di lato al locale. E si possono comprare prodotti artigianali da Simona. Il menù cambia ogni giorno e non mancano proposte accattivanti: penne al cinghiale, baccalà fritto o alla livornese, pollo agli aromi. Sugli scaffali i maccheroncini di Campofilone, tipici di quella cittadina marchigiana, che si caratterizzano per la sottigliezza della sfoglia. Oppure la pasta di un'azienda agricola delle Colline Metallifere, parte integrante di un progetto di recupero della filiera dei grandi antichi. Dietro al banco, Simona, appassionata del proprio lavoro, non si ferma un attimo. L' ambiente è piacevole. Ma forse non tutti sanno che sono stati clienti di questo locale, con tutta probabilità, lo scrittore inglese D. H. Lawrence e la moglie, la baronessa Frieda Von Richtofen. La Lady Chatterley di uno dei romanzi più famosi del secolo scorso. Infatti, a metà degli anni Venti, la coppia abitò a San Polo a Mosciano, dove è stato scritto il libro. Per la spesa alimentare i Lawrence percorrevano circa 3 km fino al Vingone: zucchero, olio, burro, carne, caffè e le bottiglie di Bitter Campari, particolarmente apprezzato come aperitivo. All'epoca Lawrence aveva scelto questo luogo per la bellezza del paesaggio toscano e la dolcezza dei suoi ritmi agresti. Oggi sono cambiate tante cose, ma qui dove finisce Scandicci, quest'angolo di campagna mantiene tutto il suo fascino. A presto per un pranzo toscano come si deve. Grazie Simona!
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