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Dicono di noi:
Se nasci in montagna, il bosco è una parte di te. Il bosco è rifugio, cibo, calore e, in taluni casi, musica. Ho sempre amato il nostro bosco alpino con le sue conifere svettanti ed odiato, per converso, il bosco ceduo che, disordinato com’è, mi mette timore.
Lo confesso il Montello mi spaventa.
Quando lo dico scoppi a ridere di gusto. “La montagna ha paura di una collinetta” ripeti e continuando a ridere divertita percorri le “prese” a tutta velocità con la scusa di mettermi al sicuro. “Dove corri verso il nulla?” Ti domando, alzando i toni mentre tu mi ripeti che quell’osteria mi piacerà, che è un posto per me.
Non so neppure io cosa sia un posto per me, penso, ma arrivato inizio a pensare che tu lo sappia. Tu mi leggi dentro.
L’Osteria occupa la barchessa Loredan Gasparini a cui si affianca, in una piacevole conversazione tra storia e futuro, un conservatoire da cui quel bosco che tanto mi impaurisce, mi appare, finalmente, docile, ingentilito dalla vigna che lo precede.
Ad accoglierti salumi, formaggi, sottoli e sottaceti fanno bella mostra nell’ordinata vetrinetta, anticipando la filosofia della cucina che nella freschezza dei prodotti del territorio trova un suo punto di forza. Nella barchessa divani di pelle, tappeti, cuscini, coffee table e meravigliosi pouf ottenuti dal recupero di botti e sacchi di juta, ti conducono con l’eleganza rustica della campagna attraverso scaffali carichi di vini (carta dei vini ben ragionata principalmente in chiave regionale) alla sala da pranzo.
La cucina di Stefano è trasparente, onesta, cristallina come solo chi frequenta piccoli produttori e mercati contadini può fare. Nei piatti cogli il sapore, la freschezza delle materie prime e la mano sicura che le trasforma (ottimi i tortellini in brodo e da Oscar il coniglio: entrambi immancabili nei pranzi domenicali dai nonni).
“Un dolce?” ci chiede il cameriere. Mi guardi intensamente, mi sorridi. “Perché non ci dividiamo un tiramisù?”
I nostri cucchiai danzano nella crema, le nostre anime nella passione. É tardi. La collina ed i suoi boschi non mi fanno più paura se ci sei tu con me.
Ripercorro il Montello e penso a quella sera ma l’osteria è chiusa e Stefano non cucina più lì dove la vigna incontra il bosco.
Ciao Stefano, è stato bello, spero davvero che sia un arrivederci.
L’Osteria Enoteca della Vigna ha chiuso lo scorso 11 maggio 2020.
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