Dicono di noi:
Dopo molti anni siamo tornati, la mia famiglia ed io, a pranzo da Pasquino. Nel ricordo c’era un locale semplice cioè la tipica trattoria Toscana, ma la realtà di oggi è diversa. Il locale si è ampliato molto ed è formato da due grandi stanzoni “adornati” con una serie incredibile di piante e fiori finti, vecchi e polverosi. Già questo non predispone a gustare la cucina che peraltro è assai lenta. Le pappardelle al cinghiale sono molto buone e così pure il cinghiale con la polenta e patate. Un vassoio di polenta fritta ci riconcilia un po’ con l’ambiente, insieme ad una bottiglia di rosso delle cantine di Terricciola, d’annata. I dolci sono buoni ed il conto, in proporzione alla qualità e quantità del cibo non è modesto, in più lo scontrino non elenca i dettagli dei consumi, ma solo il totale. Il personale è gentile, ma dovrebbe avere abbigliamento consono. Prima di uscire un passaggio dai corridoi per scendere ai bagni: polvere e fiori finti dappertutto, poltrone dorate ed un freddo polare. Nell’insieme l’ambiente risulta veramente kitsch ed anche se la cucina è discreta, non vale il viaggio. I ricordi della cucina casalinga di un tempo rimarranno tali.
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