Dicono di noi:
Per mangiare e chiacchierare in tranquillità (se il televisore è spento e non c’è troppa gente), il posto non è spiacevole (il bar è “moderno”, ma la zona ristorante è anni ’60 senza pentimenti), ma con un’illuminazione un po’ a chiazze: alcuni tavoli pieni di luce, altri in una penombra sicuramente riposante, ma che rende difficilmente distinguibili i colori del cibo. Il padrone è lucano, ma le ricette sono direi interregionali, con una prevalenza del sud Italia.
Il menu è assolutamente "basico". Il che va benissimo, così come vanno bene le porzioni decisamente abbondanti, ma la semplicità richiede almeno un’esecuzione corretta: i miei medaglioni di melanzane con la provola affumicata non erano cattivi, ma le melanzane erano tagliate troppo spesse e non abbastanza cotte. La mia pasta alla Norma non era immangiabile, ma la ricetta prevede una pasta corta (e in ogni caso certamente non degli spaghettini), ma non si sentiva il basilico, ma la melanzana era polverizzata e non a cubetti , ma la pasta era troppo cotta, ma l’aspetto finale sembrava una foto della ricetta originale, ma virata seppia.
Un antipasto + un primo (ma nessun secondo), con qualche caffè e qualche dolce, e due calici colmi a testa di un ottimo nebbiolo (senza ma), 18 euro a persona (15 vino escluso). Di per sé non sarebbe particolarmente caro, ma senza la ricevuta fiscale è certamente tutto più facile... Insomma, troppi ma
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