Dicono di noi:
Viaggiando capita di finire nelle maglie nostalgiche del "tipico" che vuole l'Italia fondata su una fantomatica "tradizione". Il punto è che la tradizione non esiste. Esistono dei punti su cui costruire una retta, che per definizione ha come destinazione l'infinito. Nel tempo qualcuno ha messo dei punti, dei marker, perchè diventassero imprescindibili alcune tecniche, alcune preparazioni, taluni piatti, talune materie prime e un modo diverso di vedere le cose, farle e presentarle. E lì certo c'è storia, di comunità, di gente che ci ha costruito una vita, una passione se non un'ossessione. Ecco, capitati qui in terra tortonese, non conoscendola, l'impressione è quella di essere finito nella congiunzione astrale in cui uno di quei punti di cui sopra si stanno compiendo e formando per restare in traccia da qui in avanti. Nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma, all'Osteria Billis lo fanno con quella passione condita da energia contagiosa, affabile e sincera.
La carta cambia spesso, perchè così è il mercato e l'offerta, la carta dei vini ha un'ottima impostazione locale ma non mancano referenze importanti dal resto d'Italia e oltralpe. Il servizio è veloce e attento. Si mangia bene e si sta in bilico tra sapori ancestrali e spunti per un domani che verrà. Così è il vitellino, molto giovane, tonnato alla loro maniera con fondo bruno a chiudere, gli gnocchi robiola e olio all'alloro, oltre vanno i plin di anguilla e ridotto d'arrosto e il morone con insalata al cocco. I complimenti sono meritati e la visita risulta valevole di viaggio (vista treni).
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