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Dicono di noi:
Siamo stati oggi a pranzo, un lunedì di metà settembre. Il proprietario, già scocciato perché non avevamo prenotato (volevamo farlo ma il telefono non prendeva), ci ha fatto prima aspettare un bel po', poi (senza averci chiesto nulla) ha apparecchiato dentro. I clienti in TUTTO il locale erano 5, tutti seduti fuori. Essendoci un tavolo libero fuori abbiamo chiesto gentilmente: "Se portiamo noi piatti e posate nel tavolo fuori, possiamo spostarci?". Risposta, secca e scortese: "No, perché mia moglie si è rotta le scatole della gente" (ripeto, i clienti in tutto il locale erano 5 di numero), e continua: "E poi mi dica perché volete spostarvi", allibita gli rispondo pure con calma: "Perché è una bella giornata, viviamo in città e ci fa piacere stare al sole"; Risposta ancora più acida: "Apra la finestra allora, che è la stessa cosa". Poi si rivolge in piemontese a un suo amico e gli dice con disprezzo "Sto coronavirus ha portato qua tutta questa gente qui". Testuali parole, assurdo. Manco gli avessimo chiesto la Luna. Non sapevamo se riderci su o alzarci ed andarcene. In seguito è tornato a dirci di spostarci, portando noi piatti e posate fuori.
Considerazioni generali: evidentemente questi anziani signori si sono rotti le scatole dei clienti (... ma la pensione no?!), senza rendersi
conto che la loro fortuna è quella di stare in
un bel posto panoramico, turistico e facilmente accessibile alle auto, oltre a gestire l'unico locale di Fondo, senza concorrenza, ed è solo per questo che si permettono una tale maleducazione. Oltretutto il cibo non è nulla di che, polenta insipida. C'è di meglio in giro.
Dunque, potenziali nuovi clienti, fate un favore ai proprietari, non rompete loro le scatole: non entrateci proprio lì dentro, piuttosto portatevi un panino a Fondo!
PS il coronavirus avrà anche portato molti (troppi?) clienti in Valchiusella, ma il sig. proprietario, prima di sbottare per ogni minimo motivo, farebbe bene a ritenersi fortunato, visto che molte persone il lavoro l'hanno perso proprio a causa del coronavirus, alcuni dei quali magari con sacrifici importanti decidono di mangiare nel suo ristorante e si trovano trattati a pesci in faccia... oppure farebbe bene a riflettere sul fatto che altri clienti durante i mesi scorsi hanno curato centinaia di suoi coetanei nei letti di ospedale,
e magari hanno potuto svagarsi in trattoria solo adesso, non avendo fatto le ferie prima... Insomma, un po' di rispetto e cortesia in più in ogni caso sarebbero stati graditi, come per fortuna ci è capitato di incontrare in tantissimi altri posti di montagna (e non) in cui siamo stati, in Italia e all'estero.
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