Rucola: il migliore a Trieste

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Dicono di noi: Ordiniamo 3 pizze e un calzone alle verdure, una Coca-Cola e 3 birre. Arriva un ordine sbagliato di un calzone ricotta e prosciutto per la mia amica (10€) che non riesce a mangiare nessun formaggio, solo la mozzarella, una pepsi, una pizza completamente insipida e 2 birre su 3 calde. Ovviamente, prima di scoprire che il calzone fosse sbagliato, l'abbiamo tagliato e uno di noi l'ha assaggiato per capire se potessimo fare uno scambio di pizza per non disturbare e far girare il fattorino. Constato che non piacesse al secondo ragazzo abbiamo chiamato. E qua parte la follia. Il pizzaiolo risponde molto arrabbiato, dicendo che non era possibile, che gli ordini lui li fa giusti etc etc tenendo la mia amica al telefono 5 minuti buoni a trattarla male perché secondo lui stavamo mentendo. Riesce finalmente a stampare lo scontrino e si rende conto che il nostro ordine era in effetti un altro e ci dice che ci manderà quello giusto, sempre trattandoci malissimo. Arriva il povero fattorino (di just eat) a portarci il calzone giusto e, imbarazzato, ci dice che il proprietario ha richiesto indietro l'altro calzone. Nel caso l'avessimo toccato, voleva indietro un pagamento di altri 10 €. Sconvolti, diciamo al fattorino che l'avevamo tagliato e provato e lui concorda con noi nel non vedere il senso di riprenderlo. Apriamo il nuovo calzone e sopra, senza che ci fosse scritto da nessuna parte sull'ordine, c'era uno strato di grana, che come ho detto prima, la mia amica non riesce a mangiare. A quel punto non ne potevamo più, così la mia amica richiama. Il pizzaiolo inizia a urlare, così lei riattacca. Nonostante lei fosse rimasta senza cena con 10€ pagati, abbiamo lasciato perdere. Ed ecco che il pizzaiolo richiama. Richiama per dirci che gli dovevamo un calzone, sempre usando delle maniere terribili. Allora la mia amica cerca di rispondere razionalmente ma lui continua imperterrito, così lei riattacca. Nuova chiamata: il pizzaiolo inizia a urlarci chiamando la mia amica "amore mio" per prenderla in giro, dicendo che conosce il nostro indirizzo di casa, che non gliene frega nulla se siamo studenti (dettaglio che si è inventato di sana pianta e che non si capisce cosa c'entrasse con la storia). Si è calmato solo quando abbiamo fatto notare che le minacce sono passibili di denuncia, chiudendo la chiamata. Morale della favola: non date soldi a chi tratta così le persone, per piacere.