Dicono di noi:
L'anziano viaggiatore, assieme alla sua compagna, alla figlia e al genero si reca a pranzo, in una giornata scaldata da un improvviso sole estivo, al ristorante Le mille e una notte, nello slargo nobilitato dall'ingresso universitario, in un dehor elegante di pietre e di ombrelloni. Ed è una continua delizia per gli occhi e per il palato, a partire dalla freschezza sorprendente di un succo al limone e alla menta. Si prosegue chi con un' eccellente classica moussaka, sformato di carne miscelata a melanzane e pomodori, chi con riso basmati, salsa piccante e shawarma ben fusi tra loro, chi su insalate leggiadre, chi infine sul piatto omonimo del ristorante che offre leccornie a base di patate, hummus, tabbulè (chicchi di grano frantumati), falafil, nomi esotici come una cantilena araba ma dai sapori bene assimilabili. Il tutto si conclude con un dessert armonioso, ovvero una degustazione prelibata di pasticeria mediorientale, dove nocciole e mandorle si incrociano tra biscotti delicati. A completare il piacere del cibo, la simpatia di Rida, il gestore siriano pieno di dignità e di umile fierezza, che congiunge le mani a mo' di preghiera ad ogni attestato di ammirazione da parte dei grati commensali.
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