Dicono di noi:
Io e due miei amici ci siamo fermati verso le 14 per bere 2 caffè prima di scendere a valle. La fidanzata del mio amico non voleva il caffè ed è rimasta ad aspettarci fuori dal ristorante in un terrazzo semivuoto (2 tavoli occupati su circa una decina). Per non disturbare eventuali clienti all'interno le ho anche lasciato il cane e siamo entrati a bere il caffè. Nei 5 minuti necessari all'operazione la malcapitata ha avuto la pessima idea di sedersi all'ultimo tavolo (il più lontano dagli altri, per altro come detto quasi tutti vuoti). Non l'avesse mai fatto! Siamo usciti e l'abbiamo trovata alle prese con il proprietario che le rifilava un pistolotto sotto forma, a suo dire, di "lezione di vita gratuita" sul fatto che: non avrebbe dovuto sedersi se non intendeva ordinare, che noi di città viviamo in una giungla senza regole e dobbiamo imparare il rispetto per chi vive in montagna (da tributari in doppia misura, a suo dire) ed altre amenità simili (per altro vantandosi di quanto detto con un altro avventori).
Tralasciando i 2€ che comunque gli abbiamo lasciato in cassa senza vedere il becco di uno scontrino, faccio presente a questo sedicente "maestro di vita e virtù" che a Varese, "città senza valori" da cui proveniamo, se ci si siede in 3 ad un tavolo e uno non ordina nessuno si sogna di cacciarlo via, neanche se gli altri tavoli sono pieni.
La verità è che gli ossolani concepiscono il turismo come una biglietteria: non fare nulla se non farsi mettere in bocca quanti più soldi possibile da gente che disprezzano apertamente.
Una cosa però è certa: al Veglia, per me che ci vado da 20 anni (ma stando a quanto leggo non solo per me), d'ora in poi di ristorante ce n'è uno in meno.
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