Dicono di noi:
Siamo stati in questo locale per il pranzo di Pasquetta, attratti da una locandina affissa in città, senza sapere però che la "braceria" che aveva appena aperto sotto il nome "il ciliegio" era in realtà un vecchio ristorante noto come "la quercia"... L'accoglienza è stata praticamente nulla ed avremmo dovuto capire da quello che il resto sarebbe stato peggio, due camerieri improvvisati senza neanche salutare ci hanno accompagnato al tavolo, servendo l'antipasto solo dopo che il locale si era riempito. La prima portata è stata peggio dell'accoglienza, cibo scadente, vecchio, fritti cucinati male, tanto da determinare il mal di stomaco di tutti i commensali. La crostata di tagliolini, forse riciclo dei giorni passati, era appena mangiabile, la pasta e fagioli con la salsiccia (mai visti gli gnocchetti con i fagioli) "navigava" nel brodo ed era impresentabile, maleodorante tanto che non abbiamo avuto il coraggio di assaggiarla. La brace che sarebbe dovuta essere il "piatto forte" era composta da tre-quattro pezzi di carne non meglio precisato, alcuni bruciati, altri crudi da essere rosa, messi a caso nel piatto insieme a quattro-cinque patatine fritte crude e piene di sale. A quel punto, abbiamo deciso di porre fine allo strazio senza aspettare frutta e dolce e pagando solo 10 euro a persona a fronte dei 25 richiesti sul menu rigorosamente stampato su volantini colorati in tipografia. A conclusione di tutto il cameriere, forse anche titolare del ristorante, prima ha provato a chiederci se la "roba" fosse stata buona, poi, avendo evidentemente capito di essere indifendibile ha accettato 10 euro a persona, comunque eccessivi vista la drammatica esperienza culinaria. Da evitare assolutamente!!!
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