Dicono di noi:
Torniamo proprio ora da una cena in due (unici avventori di una domenica sera in tempi di coronavirus) e siamo perplessi.
Ambientazione accattivante, in stile anni '70 nel grande spazio industriale, con tavoli in formica ed apparecchiatura eclettica.
Menù ampio e scritto alla lavagna, ma fin qui tutto bene.
Le perplessità sono state proprio nei piatti proposti:
Una frittura di coniglio che per la rapidità con cui è arrivata ed il colore scuro denunciava il fatto che era già pronta ed è stata fritta di nuovo, con conseguente eccesso di olio. I cardi di accompagnamento erano fatti davvero bene.
Una zuppa di cipolle completamente senza sale, adatta per ipertesi, è vero, ma non adatta a tutti.
Infine un trancio di palamita con cipolle e fagioli, cotto, credo, al vapore, ma cotto troppo, così da rimanere stopposo. La palamita vuole cotture leggere, in modo da rimanere rosa e sugosa all'interno. A mio parere.
3 piatti, quindi, con tre bicchieri di vino (buono) ed un servizio attento (eravamo solo noi) il tutto per 50 €.
Prezzo onesto, piatti passabili ma non entusiasmanti e location interessante.
Mah....
Si è verificato un errore! Riprova tra qualche minuto