Dicono di noi:
La pizzeria è stata frequentata dalla mia compagnia sin dall'adolescenza, che ci andava per via dei prezzi modici di panini e pizzette al taglio; marchio di fabbrica è la mitica pizzetta, aperta a mo' di cono, riempita con patatine abbondanti e salsa a piacere. I paninozzi avevano il loro perché e anche quelli erano dal prezzo accessibile. E poi non nascondiamo che ci andassimo perché ci faceva piacere incontrare la Signora Gavina che animava il locale con le sue crasse risate, ma è da molto che non ci lavora più, cosa che ha spiazzato la clientela, per quanto sia cordiale e professionale la ragazza che ha preso il suo posto.
Ma con gli anni mi sono reso conto che il locale non ha mai migliorato le condizioni igieniche, su cui potevamo anche sorvolare noi giovani. Il locale è unto ovunque, pieno d'incrostazioni e l'impianto d'aspirazione è un optional: chi è in coda, esce dalla paninoteca con un forte odore di fritto addosso. Inoltre il gestore ha tenuta appesa la propaganda di CasaPound per anni, addirittura ha appiccicato un loro adesivo vicino al prezzario a spalle della cassa. Si supporrebbe che sia un'adesione ideologica. Alle volte il gestore non ha risparmiato commenti xenofobi nei momenti di calma e questo è un disincentivo per le persone genuinamente democratiche che avrebbero chiuso un occhio sull'igiene. Forse è selezione mirata della clientela.
Mi è dispiaciuto vedere un locale, che era per me e per la mia compagnia un pezzo di cuore, essere sempre più decadente.
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